ORIONE ('Ωρίων, Orīon)
Grammatico di Tebe d'Egitto (da distinguersi dall'omonimo alessandrino vissuto ai tempi di Adriano, di cui dettò un encomio), vissuto nella prima metà del sec. V d. C. Circa il 425 insegnò ad Alessandria, ove ebbe per scolaro Proclo; verso la metà del secolo si trova a Costantinopoli, dove fu in rapporti di studî con l'imperatrice Eudocia, cui dedicò una raccolta di sentenze, e infine a Cesarea, tanto che viene ricordato come il "grammatico di Cesarea".
Delle sue opere si ricordano soprattutto la raccolta di sentenze a Eudocia e una raccolta di Ethnica; ma soprattutto il lessico etimologico che è giunto sino a noi attraverso riduzioni e abbreviazioni posteriori ed è importante perché deriva in gran parte da fonti anteriori perdute, quali i lavori etimologici di Sorano, quelli di Erodiano, lo scritto sull'etimologia di Eraclide Pontico, i lessici atticistici, gli scritti di Filosseno, di Apollonio Discolo. Orione raccolse il materiale dalle sue varie fonti senza criterî speciali, indulgendo ancor più che Erodiano all'indifferenza per le varie scuole etimologiche che si combattevano allora, badando piuttosto a riunire la maggior quantità di notizie. Si fece nell'antichità spesso confusione fra Orione e l'altro grammatico contemporaneo Oros (v.), ma la critica recente va distinguendo le opere dei due autori, anche per l'indirizzo diverso.
Ediz. e bibl.: Etymologicum Orionis, ed. F. W. Sturz, Lipsia 1820; F. Passow, Notitia de anthologia Orionis Thebani, 1831; F. Ritschl, in Opusc. philol., I, Lipsia 1867, pp. 582-673; R. Reitzenstein, Etymologika, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VI, col. 810 seg.; id., Gesch. d. griech. Etym., Lipsia 1897, pp. 287-350; Christ-Schmid, Gesch. d. gr. Litt., II, 6ª ed,. p. 1081; A. Winter, Meletikus u. O., Breslavia 1893; N. Kleist, De Philoxeni gramm. alex. stud. etym., Greifswald 1863.