BORGIANNI, Orazio
Pittore. Nacque a Roma nel 1578. Dal fratello Giulio, scultore - detto Giulio Scalzo -, apprese i principî del disegno. Dopo essere rimasto alcun tempo in Roma, andò in Spagna, dove restò molti anni. Tornato a Roma intorno al 1605, vi dipinse varie opere, non tutte giunte sino a noi, e presto vi morì, nel 1616, amareggiato dagl'intrighi dei rivali. Il B. fu un caravaggesco, ma fra gl'imitatori del Caravaggio, è certamente il più originale. Egli rompe la staticità del luminismo caravaggesco, come vediamo ad es. nel Davide con la testa di Golia, della galleria Borghese, e il colore ha nelle sue composizioni una propria importanza.
Di lui sono da ricordare le seguenti opere in Roma, oltre il Davide citato: la Sacra famiglia, della Galleria nazionale d'arte antica; San Carlo Borromeo, in S. Carlo alle Quattro Fontane; S. Carlo tra gli appestati, in S. Adriano; l'autoritratto, nell'accademia di S. Luca; il ritratto del pittore Tommaso Laureti nella medesima accademia; una Pietà nella galleria Spada. A Savona si conserva di lui un quadro rappresentante la Nascita della Vergine nel santuario della Misericordia. Fu anche incisore; e se ne conoscono 52 stampe, con soggetti tratti dalle Logge di Raffaello, segnate dal suo monogramma e con la data 1615, oltre a un San Cristoforo e a qualche altro foglio.
Bibl.: G. Baglione, Le vite, ecc., Napoli 1733; P. K., in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, IV, Lipsia 1910 (con la bibl. prec.); R. Longhi, Orazio Borgianni, in L'Arte, XVII (1914), pp. 7-23; E. Ravaglia, Opere sconosciute di O. B., in Boll. d'arte, n. s., II (1922-1923), pp. 241-53; H. Voss, Die Malerei des Barock in Rom, Berlino 1925; id., in Berliner Museen, 1929, pp. 25-26; O. Benesch, Ein Bild von O. B., in Belvedere, 1930, pp. 220-21.