ORANO (A. T., 112)
Città e porto dell'Algeria, capoluogo del dipartimento omonimo. La scelta del luogo fu suggerita non da considerazioni marittime, ma dalla facilità di accesso verso l'interno. Il miglior posto naturale sarebbe stato Mers-el-Kebir, una quindicina di km. più a O.; ma esso è circondato da colline ripide, mentre Orano si trova in una zona di pianura.
Già da tempo antico città araba, ma di scarsa importanza, vi sorse nel sec. XV un presidio spagnolo, che nel 1772 venne evacuato in seguito a un terremoto. All'arrivo dei Francesi, la città aveva appena 3000 ab., ma si è poi sviluppata come città e come porto. Secondo il censimento del 1931, essa contava 163.000 ab. dei quali 96.000 erano cittadini francesi (257.122 ab. nel comune). Tra essi, 4500 erano ebrei indigeni naturalizzati, 29.000 eran0 stranieri, quasi tutti Spagnoli, e 29.000 musulmani. Orano è dunque essenzialmente una città europea, ed è la seconda dell'Algeria per popolazione. Nel 1931 il suo porto ebbe, tra arrivi e partenze, un movimento di navi di circa 6.500.000 tonnellate (quello di Algeri circa 8 milioni di tonn.). Ma le proporzioni s'invertono a vantaggio di Orano, se si tiene conto delle navi che fanno scalo per rifornirsi di carbone. Tali navi, che prima facevano scalo ad Algeri, tendono, da alcuni anni, a preferire Orano.
La città è capitale amministrativa del dipartimento omonimo, sede di prefettura e di liceo; essa è inoltre la capitale economica d'una grande regione alla quale si dà comunemente il nome di Oranese, regione di pianure e di terre coltivabili, nonostante la scarsità relativa delle precipitazioni che non superano i 400 mm. L'Oranese è stato valorizzato da una colonizzazione intensa e la sua prosperità è stata accresciuta dalla valorizzazione del Marocco, specialmente del Marocco orientale, alla quale Orano ha partecipato largamente. La città attende inoltre un nuovo aumento di prosperità dalla valorizzazione del Sahara Oranese, al quale la regione è già da molto tempo congiunta dalla ferrovia a scartamento ridotto che si spinge fino a Colomb-Béchar e a Kenadza. È in progetto un raddoppiamento di questa linea, mediante la ferrovia mineraria di Bou Arfa a scartamento normale.