MARINELLI, Olinto
Geografo italiano, nato a Udine l'11 febbraio 1874, morto a Firenze il 14 giugno 1926. Figlio di Giovanni (v.), avviato agli studî delle scienze naturali e laureatosi in scienze nel 1895, ma dedicatosi sin dal principio a ricerche geografiche, fu, dopo breve periodo d'insegnamento medio, chiamato a succedere al padre nella cattedra di geografia dell'Istituto di studî superiori di Firenze, cattedra che tenne fino alla morte. Con una solida preparazione naturalistica, cui si venne aggiungendo, in seguito, anche una vasta cultura umanistica, iniziò, dapprima sotto la guida paterna, ricerche sul terreno nelle Alpi Orientali (laghi, ghiacciai, morfologia), ma presto, in parecchie successive serie di Studi orografici, assurse allo studio concomitante dei diversi fatti geografici proprî dell'ambiente alpino, compresi i fenomeni umani (nomadismo pastorale, dimore temporanee), posti in relazione con i fatti fisici. Nel frattempo si occupava anche d'indagini toponomastiche e di ricerche storiche, soprattutto sulla storia della cartografia. Acquistata un'assoluta padronanza dei metodi moderni dell'induzione geografica, manifestò tendenze originali specialmente nelle ricerche sui fenomeni carsici delle regioni gessose e in quelle sui limiti altimetrici dei fatti fisici e umani, un campo, questo, nel quale ebbe largo seguito. Si accinse anche a lavori di sintesi, come quello sui ghiacciai delle Alpi Venete (1910).
Nel 1905 con G. Dainelli compì un viaggio di studio nella Colonia Eritrea, nel 1912 partecipò con molti geografi europei a un'escursione transcontinentale attraverso gli Stati Uniti, nel 1914 prese parte, ancora con G. Dainelli, alla spedizione De Filippi nel Karakorum. Di tutti questi viaggi elaborò scientificamente i risultati in opere di grande valore anche dal punto di vista metodico. Numerosissimi altri studî dedicò all'Italia, della quale illustrò poi magistralmente tutte le caratteristiche morfologiche essenziali e anche moltissimi fatti biologici e umani nell'Atlante dei tipi geografici pubblicato, dopo lunga elaborazione, nel 1922, e che può forse considerarsi la sua opera maggiore. Maestro insigne, educò molti scolari ed esercitò, direttamente o indirettamente, una notevole influenza sull'indirizzo più recente degli studî geografici in Italia, anche per l'opera data assiduamente a ogni forma di propaganda geografica. Preparò congressi geografici (soprattutto quello di Firenze del 1921), fu segretario del Comitato geografico nazionale sino dall'origine, presidente dal 1901 della Società alpina friulana, presidente della Soc. di studî geografici e coloniali di Firenze; coordinò e diresse opere in collaborazione, come una raccolta di studî sulla Cirenaica, scrisse egli stesso grande quantità di articoli divulgativi, ecc. Ma la massima opera di divulgazione geografica cui attese fu l'Atlante internazionale del Touring Club Italiano, del quale curò l'impianto e tenne la direzione scientifica fino alla vigilia della pubblicazione, avvenuta pochi mesi dopo la sua morte. Fu anche autore di un Atlante scolastico, di un Atlante storico (entrambi in collaborazione con L. Ricci) e di libri di testo apprezzati.
Bibl.: G. Dainelli, Olinto Marinelli e la sua opera geografica, Udine 1927 (con bibliografia degli scritti [475 numeri]); R. Biasutti, Commemorazione di Olinto Marinelli, in Riv. geogr. ital., 1927.