BEÖTHY, Ödön
Uomo politico ungherese, nato a Nagyvarád (oggi Oradea-Mare) il 5 dicembre 1796. Natura esuberante, a 16 anni abbandonò gli studî e partecipò alle ultime guerre napoleoniche; poi si ritirò nelle sue terre. Nel 1832, eletto deputato, divenne ben mesto celebre per la sua eloquenza. Di idee liberali, combatté la chiesa nella questione dei matrimoni misti, e, più tardi (1843), il governo conservatore, che voleva limitare la libertà di parola e le tendenze autonomistiche dei Croati. Non fu un uomo di stato di grandi qualità; ma con la facondia sapeva ottenere sempre gli effetti desiderati. Nel 1845 il governo riuscì a fargli perdere il mandato, che riacquistò nel 1848. Fu più tardi prefetto di Bihar. Durante la lotta per l'indipendenza, andò commissario regio nei territorî meridionali e poi in Transilvania; e, secondo le posteriori accuse austriache, contro le quali il B. protestò dall'esilio, avrebbe approfittato dei suoi poteri a danno delle nazionalità. Nel 1849 Kossuth lo mandò a Bucarest come ministro d'Ungheria, con il compito di trar profitto dell'antipatia che i Romeni e i Turchi avevano per i Russi; ma la sua missione non ebbe successo. Quando i membri del governo rivoluzionario dovettero fuggire, egli per un certo tempo riuscì a rimaner nascosto in patria; poi, attraverso grandi difficoltà, a rifugiarsi all'estero. Visse a Londra e nell'isola di Jersey miseramente, perché le sue proprietà gli erano state sequestrate. Durante un viaggio ad Amburgo, morì improvvisamente il 7 dicembre 1854.