Scrittore francese (Saint-Lô 1821 - Parigi 1890). Ha vissuto a lungo a Saint-Lô, dove compose parecchie delle sue opere drammatiche, Scènes et proverbes (1851) e Scènes et comédies (1854), che non solamente nel titolo ricordano Comédies et proverbes di A. de Musset. Dopo il successo di La crise (1854) e di Dalila (1857), si stabilì a Parigi; protetto da Napoleone III, entrò all'Académie Française (1862), e fu quindi bibliotecario imperiale a Fontainebleau (1868). Con favore furono anche accolti i suoi romanzi, sentimentaleggianti e convenzionali, specialmente Le roman d'un jeune homme pauvre (1858) e l'Histoire de Sybille (1862); da ricordare anche Monsieur de Camors (1867), Un mariage dans le monde (1875), Le journal d'une femme (1878), Histoire d'une parisienne (1882), ecc. È scrittore elegante, ma di scarsa efficacia creativa nel caratterizzare personaggi e ambienti.