NUMICO o Numicio (Numicus o Numicius)
Il più importante fiume della tradizione sacrale ed eroica latina dopo il Tevere, collegato con Lavinio come il Tevere con Roma. Presso di esso stava il culto di Iuppiter indiges, identificato poi con Enea, e di Anna Perenna, identificata poi con l'Anna sorella di Didone. Il sacrario di Iuppiter - altrimenti detto deus indiges o divus pater indiges - fu visto, per es., da Dionigi di Alicarnasso (I, 64). Dal Numico si traeva l'acqua per il culto di Vesta a Lavinio. Una iscrizione metrica in coliambi di età imperiale (Dessau, Inscr. sel. 6181-82) conserva traccia del culto. Secondo la leggenda, che l'annalistica e la poesia romana riferiscono in forme differenti, Enea sarebbe sparito presso il fiume o morto in esso durante la sua seconda lotta con Turno e Mezenzio: la leggenda è già in Catone. La tradizione di Anna si trova in Ovidio, Fasti, 3, 577 segg. Entrambe sono evidentemente secondarie di fronte ai culti del Pater Indiges e di Anna Perenna. Una rappresentazione figurata del Numico è in una pittura parietale di un colombario dell'Esquilino risalente all'età augustea. La connessione di Numico con Numa e Numitore è possibile: certo il gentil zio romano Numicio sta al fiume, considerato quale divinità, come il prenome Tiberio al Tiberis.
La localizzazione del fiume tra i varî ruscelli intorno a Lavinio è discussa. Prevalente l'identificazione con il Rio Torto.
Bibl.: Il materiale sulla saga presso Aust in Roscher, Lexicon d. griech. und römischen Mythol., III, col. 474 segg. Per le questioni topografiche: J. Carcopino, Virgile et les origines d'Ostie, Parigi 1919, p. 468 segg.; B. Tilly, The identification of the Numicus, in Journ. of Rom. Studies, XXVI (1936), p. i segg. Per il nome: W. Schulze, Zur Geschichte lateinischer Eigennamen, in Abhandl. Gesell. Göttingen, V (1904), p. 481.