NUMICIUS (Numicus, Numicius)
Piccolo fiume che scorreva nel Lazio, dai pressi di Lavinio al mare, chiamato Numicus dalle fonti più antiche (Verg., Aen., vii, 150, 242, 797; Ovid., Met., xiv, 599; Fast., iii, 647; Plin., Nat. hist., iii, 56; C.I.L., xiv, 2065), e che ebbe grande importanza religiosa, perché sulla riva di esso sorgeva un antico santuario (Schol. Veron., in Aen., i, 260; Dionys., i, 64) e dal suo letto si attingeva acqua per il culto di Vesta (Serv., Aen., vii, 150). Inoltre ebbe rilievo nelle leggende sulle origini di Roma, in particolare nella battaglia che presso di esso combatterono Rutuli e Latini.
Si è identificata la personificazione di N. nella figura di vecchio barbato, con ramoscelli di canne, seduto in primo piano nella scena di battaglia tra Rutuli e Latini, dipinta sulla parete S di un colombario dell'Esquilino, ora al Museo Nazionale Romano (Mon. Inst., x, tav. 6o; W. Helbig, Führer3, ii, p. 190 ss.). Il Brunn ha creduto di trovare una rappresentazione di N. su una cista prenestina con presunta scena relativa alla leggenda di Enea, e databile al III sec. a. C., ma successivamente questa interpretazione è stata respinta, in quanto in tale epoca non esistevano raffigurazioni del mito a cui si potesse ispirare l'esecutore della cista (Mon. Inst., viii, tav. 7-8; Aust, in Roscher, ii, 2, c. 1914 s.).
Bibl.: Aust, in Roscher, III, i, 1897-1909, c. 474 ss., s. v. Numicus; H. Philipp. in Pauly-Wissowa, XVII, 2, 1937, c. 1341, s. v., n. i