non expedit
Formula di dissuasione, o divieto attenuato (lat. «non giova, non conviene»), usata dalla Chiesa romana; in partic. con essa la Santa Sede espresse il divieto ai cattolici italiani di partecipare alle elezioni e, in generale, alla vita politica dello Stato italiano, per protesta contro la perdita del potere temporale (decreto della Sacra Penitenzieria, 1874). Pio X, con l’enciclica Il fermo proposito (1905), attenuò il divieto, permettendo la partecipazione dei cattolici alla vita politica qualora sussistessero circostanze speciali riconosciute dai vescovi; l’ambiguità di questa disposizione consentì, in vista delle elezioni del 1913, l’accordo fra cattolici e liberali noto come patto Gentiloni. Il n.e. fu abolito di fatto da Benedetto XV, che nel 1919 permise ai cattolici di aderire al Partito popolare di L. Sturzo che si era costituito in quello stesso anno.