non-celiaco
(non celiaco), s. m. e agg. Chi o che non è intollerante al glutine.
• Al congresso fiorentino di marzo sulle nuove frontiere della celiachia, gli esperti dell’Aic (Associazione italiana celiachia), hanno puntato il dito contro il business degli esami non validati scientificamente che consegnano ogni giorno centinaia di persone alla dieta senza glutine: un milione di persone non celiache ‒ secondo Aic ‒ spende 35 milioni di euro per una dieta non necessaria, e con la convinzione di star meglio. (E[lvira] Nas[elli], Repubblica, 1° maggio 2012, p. 36, Salute) • La sensibilità al glutine non-celiaca […] «è una sindrome caratterizzata da sintomi correlati al consumo di glutine, ma tuttora la sua esistenza non è stata scientificamente dimostrata né viene accettata dall’intera comunità scientifica», spiega Gino Roberto Corazza, presidente della Società Italiana Medicina Interna (Simi). (Sicilia, 17 giugno 2013, p. 9, Salute) • In tutto il mondo quest’anno abbiamo mangiato così: in modo alternativo e sano fino (forse) all’eccesso, talvolta senza una vera e propria necessità. È il caso soprattutto degli alimenti senza glutine, sempre di più amati e acquistati anche dai non celiaci. (Isabella Fantigrossi, Corriere della sera, 2 gennaio 2015, p. 34, Tempi liberi).
- Derivato dal s. m. e agg. celiaco con l’aggiunta del prefisso non-.
- Già attestato nella Repubblica del 13 ottobre 2006, Genova, p. VII (Pietro Pisano).