Scrittore norvegese (Holmestrand 1870 - Oslo 1924). Spirito satirico e individualistico formatosi su Nietzsche e Kierkegaard, autore di saggi critici (Essays: fremmede forfattere "Saggi: scrittori stranieri", 1895, su Dante e Villon, Pascal e Poe) e d'un altro libro sugli Italiani, dei quali acutamente colse alcuni aspetti di sanità morale e di semplice religiosità (Bøger og billeder "Libri e figure", 1898). La forma d'espressione letteraria più affine al suo temperamento la trovò nelle satiriche Epistler ("Epistole", 1903-24), brevi saggi sui più svariati soggetti, ricchi sempre d'umanità, anche se tendenziosi. Diffidando d'ogni progresso tecnico e d'ogni zelo di riforme politiche e sociali, da lui considerati forze spersonalizzanti e livellatrici, compose alcune commedie (Regnskabets dag "Il giorno della resa dei conti", 1902; Mimosas hjemkomst "Il ritorno di Mimosa", 1907; Det lykkelige valg "La felice scelta", 1913; For traet er der haab "Per l'albero c'è speranza", 1917), nelle quali sfogò l'umore polemico contro il relativismo morale, il femminismo e, in modo particolare, il parlamentarismo.