NICOMEDE I (Νικομήδης, Nicomēdes)
Re di Bitinia, figlio di Zipoite o Ziboite, succeduto al padre circa il 279 a. C. L'inizio del suo regno fu assai difficile sia per la ribellione del fratello Zipoite, omonimo al padre, sia per l'ostilità di Antioco I di Siria. Ma egli seppe accortamente manovrare procurandosi la duratura alleanza di Eraclea sul Ponto, ugualmente interessata a evitare le ingerenze della Siria, alleandosi per un certo tempo con Antigono Gonata di Macedonia, finché la pace tra Antigono e Antioco non gli tolse la possibilità di servirsi del primo contro il secondo (279 a. C.) e infine prendendo al soldo delle truppe galliche, che circa il 278 si trovarono davanti a Bisanzio. Per mezzo di queste ultime, N. riuscì a liberarsi del fratello e a riunificare tutta la Bitinia sotto di sé. Con la riunificazione comincia la parte del governo di N. più importante per la storia della civiltà. Egli fu indefesso ellenizzatore della sua regione: comprese, cioè, che essa poteva tenere testa ai Seleucidi solo dandosi un'organizzazione simile. Le sue monete hanno piede attico: una sua statua era a Olimpia. Ed è di tipo perfettamente ellenistico la fondazione della nuova capitale a cui diede il suo nome, Nicomedia, forse nel luogo dell'antica Olbia. Morì nel 260 circa e gli succedette il figlio Ziaela.
Bibl.: E. Meyer, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., III, col. 516 segg.; B. Niese, Geschichte der griechischen und makedonischen Staaten, II, Gotha 1898, p. 384 segg.; F. Stähelin, Geschichte der kleinasiatischen Galater, 2ª ed., Lipsia 1907, passim; Cambridge Ancient History, VII, Cambridge 1928, pp. 100-106. Cfr. anche bitinia; nicomedia.