FABBRICATORE, Nicola
Nacque a Napoli il 1° apr. 1888 da Enrico e da Concetta Lella; autodidatta, si formò sul vedutismo di G. Casciaro e sulla pittura di A. Mancini. Nel 1915-16 partecipò alla I Mostra nazionale realizzata a Napoli dal Comitato Rinascimento artistico meridionale.
Nell'immediato dopoguerra a Napoli le occasioni espositive erano rarissime, essendo terminate sia la serie delle esposizioni "Giovanili", sia quella della Promotrice "Salvator Rosa" (E. Pansini, Relazioni dello "intruso" della Biennale napoletana, in Cimento, 5 maggio 1992, p. 81). Mancavano, inoltre, sedi adatte alle riunioni tanto che gli artisti iniziarono ad incontrarsi nei caffè. Fu cosi che il F., L. Balestrieri, N. Ciletti, E. Curcio, E. Guardascione, V. La Bella, E. Pansini, E. Viti ed altri decisero proprio nelle sale del locale napoletano Gambrinus in piazza del Plebiscito di organizzarsi autonomamente in un'associazione indipendente per poter avere sede stabile e possibilità espositive ma il tentativo ben presto fallì (cfr. In margine..., 1986, p. 27).
Nel 1921 il F. fu presente alla I Esposizione biennale nazionale d'arte della città di Napoli con due pastelli, Ora nostalgica e Visione mattutina, e alla I Biennale romana con l'opera intitolata Mattino d'inverno. L'anno seguente partecipò alla Fiorentina Primaverile con uno studio a pastello e inviò alla Biennale di Venezia il ritratto Mia moglie. Da quell'anno espose ininterrottamente alla Biennale fino al 1938, e poi di nuovo nel 1948.
Il dipinto presentato a Venezia alla Biennale del 1926, Donne e pastore di Letino, fu apprezzato per la novità di esecuzione, la resa realistica e la fissità delle forme (Ricci, 1981, pp. 204 s.). Alla Biennale del 1936 il F. presentò due Nature morte dai colori leggeri e un Ritratto della madre, che per la delicatezza dei toni e l'espressione indovinata di rassegnazione fu reputato uno dei dipinti più riusciti dell'intera esposizione. Un ritratto di Maria (ill. in A. Schettini, Panorama della Biennale di Venezia, in Roma [Napoli], 1° giugno 1938) fu esposto alla Biennale del 1938.
Nel 1927 il F. partecipò ad una mostra del gruppo Flegreo; nel 1928 era nel gruppo degli Ostinati, che si riuniva solitamente al caffè Tripoli di Napoli, con G. Brancaccio, A. Chiancone, V. Ciardo, F. Galante, E. Giordano e F. Girosi, con i quali si presentò alla mostra Primaverile della Camera di commercio. Dal 1929 (anno d'inizio) al 1941 il F. partecipò, ad eccezione della decima e della dodicesima, alle esposizioni organizzate annualmente dal Sindacato interprovinciale fascista di belle arti, che, al di là dell'omaggio dovuto al regime, forniva agli artisti un modo stabile di fare vita espositiva comune.
Alla prima mostra di quell'anno il F. presentò tre dipinti, due Nature morte e un ritratto di Fanciulla (ill. in A. Macchia, La I mostra sind., in Roma della domenica, 15 giugno 1929). Nello stesso anno partecipò all'Esposizione internazionale d'arte di Barcellona con il quadro La famiglia, già esposto alla Biennale di Venezia dell'anno precedente, opera in cui l'artista risente maggiormente della maniera di E. Pansini (Ricci, 1981, pp. 204 s.). Alla II Sindacale del 1930 espose un solo Paesaggio. Alla III (1931-32), oltre a far parte della giuria d'accettazione insieme con L. G. Buono, Giuseppe Casciaro, S. Gatto ed E. Puchetti, presentò due oli, una Fanciulla e Meriggio (studio), raggiungendo, soprattutto nelle figure muliebri, effetti plastici di maggiore consistenza. L'impianto solido e composto delle figure femminili sedute e le soluzioni compositive razionali (cfr. Meriggio) diventarono, in quegli anni in cui il F. si avvicinò sempre più chiaramente alla poetica del Novecento, una caratteristica costante delle sue opere.
Particolare successo riscosse il F. alla VI Sindacale del 1935, dove espose Mezza figura (col cane), Biancospini, In villa e Mimosa (cfr. V. Profumi, in Ottobre [Roma], 22 maggio 1935). Alla XI esposizione del 1941 fu presente con una Figura e due Paesaggi (ill. in P. Gerace, Panorama dell'XI mostra del Sindacato delle arti della Campania, in Il Mattino [Napoli], 9 ott. 1941, p. 3).
Mentre nel 1931 interveniva ad una esposizione realizzata a Milano dalla galleria Il Milione, insieme con F. Girosi ed E. Giordano, in campo nazionale il F. registrò un discreto successo con la partecipazione alle due mostre del Sindacato nazionale fascista: a Firenze nel 1933, con Calendole e Ritratto, e a Napoli nel '37, con due dipinti di Fiori e il ritratto Mia madre. Partecipò inoltre ad alcune edizioni della Quadriennale romana.
Nel 1931, alla prima, con Meriggio (ill. in F. Geraci, La superba affermaz. d. I Quadriennale d'arte naz., in Roma, 9 genn. 1931; presentato anche alla III Sindacale napoletana), reputato eccellente per l'accorta resa formale e l'indovinato espediente della luce che entrando dalla finestra polverizza i toni. Nel 1935, alla seconda Quadriennale, partecipò con Mimose, Mezza figura e Natura morta (quest'ultima fu acquistata dalla Galleria comunale d'arte moderna di Roma dove tuttora si trova; cfr. Gazzetta del Popolo, 10 marzo 1935); nel 1939, alla terza, presentò due Nature morte e una Mezza figura (ill. in G. Pensabene, in Roma, 21 febbr. 1939) e nel 1943 una Natura morta di fiori, Mattino e Mughetti.
Nel 1941 presentò alla Sindacale di Milano Natura morta e La lettriée. Nel 1944 a Napoli alla galleria Forti partecipò alla mostra "Artisti liberi napoletani", diretta dal pittore G. Spirito, con Frutti di mare, Figura e Paesaggio.
Il F. sviluppò la sua ricerca soprattutto nei ritratti femminili in cui la compostezza formale novecentista, che rende le sue figure quasi statue a tuttotondo, viene mitigata dall'atmosfera mediterranea ottenuta attraverso il colore. Le sue. pitture di paesaggio si fondano piuttosto sulla vivacità coloristica, legata alla tradizione napoletana, che su tecniche complesse.
Nel 1940 fu tra i pittori chiamati per la realizzazione della decorazione della Mostra d'Oltremare di Napoli, sede delle esposizioni dedicate alle colonie.
In tale occasione realizzò un mosaico in commessi marmorei applicati su cartoni per il frontone dell'arena Flegrea raffigurante personaggi del teatro e maschere mutuate da un repertorio teatrale esteso dalle atellane fino al XVIII secolo (cfr. recens. di E. Maselli, in Il Lavoro fascista, 10 maggio 1940; C. Tridenti, in Il Giornale d'Italia, 10 maggio 1940; ma vedi anche Borrelli, 1990).
Mori a Roma il 15 luglio 1962.
Le opere del F. sono quasi tutte in collezioni private; sono di proprietà del Banco di Napoli gli oli su tela Il crepuscolo e Donna in rosso, l'olio su tavola La visita e la tempera su carta Piazza S. Ferdinando.
Fonti e Bibl.: M. Biancale, La prima Quadriennale d'arte. Gli artisti napoletani, in Il Popolodi Roma, 7 apr. 1931; A. Consiglio, La terza Mostra sindacale campana, in L'Italia letteraria, 14 febbr. 1932, p. 4; M. Biancale, Mostra del Sindacato campano, in Il Popolo di Roma, 29 marzo 1933, p. 3; A. Neppi, Rigoglio d'arte contemporanea a Napoli. La IV Mostra del Sindacato belle arti della Campania, in Il Lavoro fascista, 4 marzo 1933; A. Consiglio, La V Sindacale napoletana, in L'Italia letteraria, 25 marzo 1934; V. Costantini, Pittura italiana contemporanea, Milano 1934, p. 118; F. Girosi, La Quinta Sindacale napoletana, in Quadrivio, 25 marzo 1934; U. Oietti, La XIX Biennale di Venezia..., in Corriere della sera, 3 giugno 1934; Prime note sulla Biennale, in Gazzetta di Venezia, 12 maggio 1934, p. III; A. Assante, La Mostra sindacale degli artisti napoletani, in Il Popolo d'Italia (Milano), 15 giugno 1935; A. Consiglio, N. F., F. Girosi, E. Giordano al Milione, Milano 1935; V. Profumi, La VI Mostra d'arte sindacale a Napoli, in Ottobre, 22 maggio 1935; A. Schettini, I pittori della Mostra sindacale d'arte, in Roma (Napoli), 7 giugno 1935; G. Scognamiglio, Pittori e scultori napoletani alla VI Mostra sindacale d'arte, in Varietas (Milano), settembre 1935; E. Campana, La XX Biennale. Gli artisti napoletani a Venezia, in Il Mattino (Napoli), 7 giugno 1936; R. Masto, In giro per le quattordici sale della Mostra sindacale napoletana, in Il Messaggero (Roma), 15 maggio 1936; A. Schettini, Pittori alla Mostra sindacale d'arte della Campama, in Roma, 2 maggio 1936; Id., Pittori alla Biennale d'arte di Venezia, in Roma, 30 giugno 1936; L. S. Amoroso, Pittori napoletani all'VIII Mostra sindacale, in La Tribuna (Roma), 11 ott. 1938; P. Barillà, VIII Mostra sindacale a Napoli, in Roma, 16 ott. 1938; A. Schettini, L'inaugurazione dell'VIII Mostra del sindacato di belle arti, ibid., 6 sett. 1938; V. Ciardo, I napoletani alla terza Quadriennale d'arte nazionale, in Corriere di Napoli, 8 febbr. 1939, p. 3; U. Ojetti, IlDuce visita la III Quadriennale d'arte..., in Corriere della sera, 5 febbr. 1939; [Pictor], Aspetti della IX Mostra del sindacato belle arti, in Il Giornale d'Italia, 10 sett. 1939; A. Schettini, Visita alla Quadriennale di Roma, in Il Mattino illustrato, 27 febbr. - 6 marzo 1939; V. Ciardo, Napoletani alla Quadriennale, in Corriere di Napoli, maggio 1943; B. Molajoli, Prefazione alla IV Quadriennale, in Roma, maggio 1943; A. Schettini, Ilsovrano inaugura la IV Quadriennale d'arte nazionale..., ibid.; P. Girace, Incontri con gli artisti napoletani, in Ottant'anni di Napoli. Circolo artistico politecnico1888-1968, Napoli 1968, p. 139; Id., Artisti contemporanei, Napoli 1970, pp. 78 s.; C. Ruju, Possibile ipotesi per una storia dell'avanguardia artistica napoletana, Napoli 1972, p. 33; P. Ricci, Arte e artisti a Napoli (1800-1943), Napoli 1981, pp. 204 s.; Il patrimonio artistico del Banco Napoli, a cura di N. Spinosa, Napoli 1984, pp. 438 s.; In margine. Artisti napoletani fra tradizione e opposizione. 1909-1923 (catal.), a cura di M. Picone Petrusa, Milano 1986, pp. 25, 27 s.; G. Artieri, Prima, durante e dopo Mussolini. Memorie del Novecento, Milano 1990, p. 110; G. Borrelli, 1940. Mostra delle Terre d'Oltremare di Napoli. Belle arti, in Le esposizioni del Novecento in Italia e nel mondo, in Quaderni Di, 1990, n. 11, pp. 172 s.; M. Picone Petrusa, L'arte nel Mezzogiorno d'Italia..., in Storia del Mezzogiorno, XIV, a cura di G. Galasso, Napoli 1991, pp. 215, 218, 221, 240; Id., Napoli 1945-1955. Gli anni della ricostruzione e il dibattito fra realisti e astrattisti, in Fuori dall'ombra. Nuove tendenze nelle arti a Napoli dal '45 al '65 (catal.), Napoli 1991, pp. 34, 118; M. A. Fusco, La pittura del primo Novecento nel Meridione (1900-1945), in La pittura in Italia. Il Novecento, /1. 1900-1945, I, Milano 1992, p. 599; G. Cassese, ibid., II, Milano 1992, pp. 877 s.