NEW HAMPSHIRE (A. T., 130-131 e 132-133)
HAMPSHIRE Uno dei tredici stati della Nuova Inghilterra, che formarono il nucleo dell'attuale Confederazione nordamericana, oggi il 44° in ordine decrescente di superficie (24.195 kmq.), il 43° per popolazione assoluta (465.293 ab., secondo il censimento 1930), ma il 24° per densità di popolazione (19,2 ab. per kmq.). Il territorio dello stato forma come un triangolo con base (confine col Massachusetts) tra l'Atlantico e il Connecticut, il cui corso superiore e mediano lo divide (a occidente) dal Vermont; l'altro lato è costituito dal rettilineo confine col Maine, che segue all'ingrosso il 71° di long. O. Il vertice settentrionale tocca la frontiera canadese; la massima larghezza del triangolo non raggiunge i 150 km., la lunghezza supera i 275: così lo stato si distende dal crinale delle White Mountains - dove il M. Washington si eleva fino a 1914 m., il punto più alto degli Stati Uniti a oriente del Mississippi - al lido atlantico, di cui rientra nei limiti del New Hampshire il breve lembo attorno a Portsmouth. In complesso si tratta di un territorio collinare a molli ondulazioni, salvo a N., dove al più deciso rilievo delle White Mountains si aggiungono gli effetti della glaciazione pleistocenica, visibili soprattutto nel gran numero (circa 600) di piccoli e medî laghetti, di regola allungati nel senso delle valli, che declinano regolari da N. a S. Questa zona montana conserva in parte l'originario manto boschivo, che a S. del Lago Winnepesaukee ha ceduto il posto alle colture. Il clima è rigido (temperatura media del gennaio −6°,1 a Concord) con netto carattere continentale (luglio: 21°; anno 7°,7; estremi assoluti da −30° a 39°, a Concord), ma con piogge abbondanti (1170 mm. in media all'anno a Concord) e ben distribuite.
Solo il 9% della superficie dello stato è messo a coltura (la prevalenza del suolo roccioso è sottolineata dal soprannome che gli Americani dànno al New Hampshire: the Granite State); per il 60% si ha bosco; pel resto praterie e improduttivo (acque lacustri o stagnanti). La produzione cerealicola è quindi scarsa (grano, patate, avena); una certa importanza ha invece la frutta (specialmente il pometo). L'allevamento consente un guadagno anche superiore a quello dell'agricoltura (131 mila capi di bovini), ma sempre entro limiti piuttosto modesti (16,7 milioni di dollari nel 1931). Poche e poco notevoli le ricchezze del sottosuolo.
Per contro, assai attivo è lo sviluppo industriale: 1065 imprese con 65 mila operai nel 1929. Stanno alla testa le industrie tessili (888 mila telai, con un consumo di 122 mila balle di cotone nel 1932), il calzaturificio e le industrie del legno. Notevole oggi anche l'attrezzatura delle industrie turistiche, che richiama nella zona dei laghi un sempre maggiore numero di visitatori.
Lo stato contava 142 mila ab. nel 1790; 285 mila nel 1850 e 412 mila nel 1900. Il suo accrescimento è stato piuttosto lento: del 4,6% dal 1900 al 1910 (430.572 abit.), del 2,9% dal 1910 al 1920 (443.083 abit.), del 5% nell'ultimo decennio. I nati all'estero rappresentavano nel 1930 il 17,8% della popolazione totale. Di questi la maggioranza (il 61,7%) sono Canadesi (50.959 nel 1930), 5817 Irlandesi, 4101 Polacchi, 3922 Inglesi, 3233 Greci; gl'Italiani erano nel 1930 in numero di 1938. I Negri rappresentano appena lo 0,2% del totale. La popolazione urbana superava di poco la rurale nel 1900 (55%); da allora è salita al 61,3% nel 1920, per scendere al 58,7% nell'ultimo censimento. Nessun centro abitato tocca i 100 mila abit.; Manchester ne contava 76.834 nel 1930. La capitale, Concord, è una piccola cittadina di 25.228 ab., Portsmouth, il porto principale, conta 14.495 abitanti.
Storia. - Il territorio che oggi costituisce lo stato faceva parte del territorio concesso da Giacomo I al Consiglio della Nuova Inghilterra nel 1620. Questo consiglio fece tra il 1622-35 una decina di donazioni di queste terre a John Mason, a sir Ferdinando Gorges e a diversi altri privati ed enti morali, in modo da creare un groviglio di diritti contraddittorî, che si trascinò in litigi e processi sino alla fine del '700. Nel 1642, per propria iniziativa, il New Hampshire fu annesso al Massachusetts, come parte integrale della colonia, ma nel 1679, in seguito a una lite tra gli eredi del Mason e il Massachusetts riguardo alla frontiera settentrionale di questo, il New Hampshire fu istituito come provincia indipendente, con un presidente e un consiglio nominati dal re e un'assemblea eletta dal popolo, ma la corona si riservava il diritto di veto. Fu questo il primo governo regio stabilito nella Nuova Inghilterra. Nel 1684, sotto il governatorato di Edward Cranfield, una creatura del Mason, il New Hampshire fu teatro d'una grave lotta religiosa, ma i tentativi d'imporre l'anglicanesimo terminarono con sommosse violente e il Cranfield si dovette ritirare scoraggiato. Dal 1686 al 1689 il New Hampshire appartenne al "Dominion" della Nuova Inghilterra; dopo il fallimento di questa tentata unificazione, e un vano sforzo di stabilire un governo proprio, il New Hampshire si unì al Massachusetts, ma nel 1692 i Mason ottennero la creazione d'un nuovo governo reale che durò sino alla rivoluzione americana. Durante la prima metà del '700 le due colonie furono sotto lo stesso governatore, ma ciò non impedì una feroce lotta per i confini, poiché il Massachusetts pretendeva tre quarti del New Hampshire presente e cercava di governare de facto questa zona. Nel 1741 il re intervenne concedendo al New Hampshire anche più di quel che aveva chiesto. Un conflitto con New York per il confine occidentale durò per molti anni (v. vermont). Gli eredi del Mason non riuscirono mai a ottenere le vaste terre che pretendevano, ma cagionarono gravi disordini nella vita della colonia per molti anni. Molto essa soffrì anche per gl'Indiani. Nel 1768 il New Hampshire sostenne il Massachusetts nella questione dell'"abrogazione", e durante la rivoluzione si affrettò a schierarsi dalla parte delle colonie segnalandosi nella battaglia di Bennington del 1777, vinta dalle sue truppe. Il New Hampshire fu il nono stato che ratificò lo statuto federale, il 21 giugno 1788, dandogli così valore di legge. Sino al 1812 il partito federale dominò più o meno la vita politica dello stato, ma dal 1816 il partito democratico ottenne un sempre maggiore ascendente sotto la guida di William Plumer, e con l'unione delle sette poté nel 1819 abolire l'appoggio finanziario dato sino allora alla Chiesa congregazionale. I democratici ebbero la prevalenza nello stato, sino al sorgere del partito repubblicano nel 1846. Allora, come in tutti gli stati settentrionali dell'Unione, i democratici si scissero per la questione della schiavitù, permettendo in tale modo ai repubblicani di dominare quasi incontrastati durante la seconda metà dell'800.
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