neuroarcheologia
neuroarcheologìa s. f. – Settore della ricerca archeologica che studia l’evoluzione della mente, la sua architettura funzionale e il ruolo svolto dall’ambiente sullo sviluppo biologico del sistema nervoso umano. Basandosi sul presupposto di una stretta interazione tra cervello, corpo e cultura materiale, la n., o archeologia della mente, è legata all’incontro fra archeologia e neuroscienze e promuove un approccio interdisciplinare per approfondire tematiche connesse all’evoluzione cognitiva umana, soprattutto dopo la fase di speciazione. Sviluppatasi particolarmente in ambito anglosassone nel corso del primo decennio del 21° sec., grazie anche al contributo di Colin Renfrew, la n. si propone di integrare i dati archeologici sulla comparsa dell’homo sapiens con le conoscenze che provengono dalle neuroscienze sul divenire dell’intelligenza umana. Recenti ricerche sulla formazione e sull’evoluzione delle capacità cognitive, con particolare riferimento all’emergere del linguaggio e alla produzione di utensili, si sono avvalse delle moderne tecniche di visualizzazione cerebrale (neuroimaging) per simulare il comportamento degli ominidi e verificare nel cervello umano moderno il fondamento neurologico delle ipotesi formulate.