neosemia
neosemìa s. f. – Nuova accezione attribuita a una parola già esistente [dall’agg. greco νέος «nuovo» unito al confisso -semia, dal s. greco σῆμα «segno», che esprime il valore di «significato»], termine coniato nel 2005 dal linguista Tullio De Mauro. Le n. hanno spesso origine dall’uso estensivo, figurato o metaforico di parole già esistenti, come nei s. f. campana «contenitore di forma simile a una campana, destinato alla raccolta differenziata dei rifiuti», forchetta in statistica «ampiezza della possibile oscillazione tra un valore minimo e uno massimo» e gamba «componente di fondamentale importanza nel sostegno di una coalizione politica», o nel s. m. e f. pianista «parlamentare» e, per estensione, «membro di altra assemblea istituzionale, che vota al posto di un collega assente, allungando la mano e premendo i tasti che identificano il collega stesso».