NEBBIOLO
. È uno dei più pregiati vitigni da vino italiani. È certamente d'origine piemontese: fin dal 1300 esso era nominato da Pier Crescenzi come coltivato e stimato nel territorio di Asti. Oggi però esso trova la sua zona classica di coltura in provincia di Cuneo: più precisamente nelle Langhe, dove produce vini rossi superiori di grande e meritata fama, primi fra tutti il Barolo (v.) e il Barbaresco. È però anche coltivato (sotto il nome di spanna) sui colli di Gattinara e in altre plaghe della provincia di Vercelli, dove pure dà vini assai pregevoli. Lo si ritrova sotto il nome di chiavennasca in provincia di Sondrio, dove dà i rinomati vini di Valtellina.
È vitigno esigente in fatto di clima e di terreno; vuole esposizioni riparate, piuttosto calde in autunno, essendo di maturazione tardiva. Viene per lo più coltivato a basso ceppo, ma preferisce potatura lunga. È di germogliamento piuttosto precoce, ed è quindi esposto alle brinate primaverili; è anche molto delicato rispetto alle malattie crittogamiche, e specialmente all'oidio. Fra i suoi caratteri ampelografici sono da ricordare: i tralci color cannella, con internodî lunghi; le foglie trilobate, con lobi appuntiti, leggermente tomentose inferiormente; i grappoli generalmente lunghi, alati, mediamente serrati, con acini di grandezza appena media, rotondi, di colore grigio azzurrognolo, molto pruinosi, quasi annebbiati (donde il nome).