NAUSEA (dal gr. ναυσία "mal di mare, nausea"; fr. nausée; sp. nausea; ted. Übelkeit; ingl. loathing)
Ascritta fra i disturbi sensitivi dello stomaco, consiste in una complessa sensazione di malessere locale (come di vuoto nello stomaco, di rigurgito nell'esofago) e generale (vertigine, pallore, raffreddamento delle estremità, rallentamento, irregolarità del ritmo cardiaco, talora deliquio), spesso precedente il vomito, ma anche indipendente da questo; talora in rapporto con malattie dello stomaco, altre volte, invece, di origine riflessa, senza nessuna alterazione gastrica.
È caratteristica del mal di mare; fa parte dei cosiddetti disturbi simpatici della gravidanza; si presenta in tutte le condizioni morbose causa di collasso; può aversi nella clorosi, in alcune malattie degli organi genitali (dismenorree, ipertrofia della prostata, ecc.), del sistema digerente (perivisceriti, elmintiasi, ecc.), dei reni, del sistema nervoso (stati vertiginosi, ecc.), del ricambio, ecc.; talora è in rapporto a cause puramente psichiche. I. Boas ha descritto una particolare, pertinace forma di "nausea nervosa" che può condurre a dimagrimento notevolissimo.
La terapia razionale implica la diagnosi e la rimozione delle cause locali o generali; nella cura sintomatica giovano i farmaci a odore penetrante (liquore di Hoffmann, liquore anisatn d'ammonio), e gli anestetici gastrici (validolo, ecc.).