nanodimensione
(nano-dimensione), s. f. Grandezza infinitesimale.
• Più di duecento oggetti, progetti e sperimentazioni, si susseguono in un percorso strutturato in tre sezioni, suddivise a seconda della scala dimensionale delle opere. Si parte da una nanodimensione, ponendo maggiormente l’accento su quegli oggetti che si relazionano alla nanotecnologia, alla biologia e alla genetica, come ad esempio Dna origami, di Paul W. K. Rothemund, opera realizzata in laboratorio direttamente con molecole organiche e sintetiche, o Microphotography, di Felice Frankel, che intende essere un’introduzione visiva al mondo della nanofisica. (Marta Cardillo, Repubblica, 18 febbraio 2008, Affari & Finanza, p. 37) • il fullerene è la vera cesura dell’ascesa nanotech. Oggi, a più di 25 anni da quella scoperta, la nano-dimensione vede decine di applicazioni, dalle marmitte catalitiche agli abbronzanti, dai lettori cd ai processori dei pc (sempre più piccoli, veloci e densi di informazione), dai materiali sportivi alla diagnostica medica. (Sandro Modeo, Corriere della sera, 15 marzo 2012, p. 47, Eventi) • L’Accademia reale delle scienze di Svezia ha consegnato il Nobel agli americani Eric Betzig e William Moerner e al tedesco Stefan Hell «per aver portato la microscopia ottica nella nanodimensione. E aver superato il presunto limite scientifico secondo cui si riteneva che un microscopio ottico non potesse mai avere una risoluzione superiore agli 0.2 micrometri». (Francesca Ceccarelli, Giornale d’Italia, 9 ottobre 2014, p. 7, Esteri).
- Composto dal confisso nano- aggiunto al s. f. dimensione.
- Già attestato nella Stampa del 4 dicembre 1997, Tuttolibri, p. 5 (Marco Belpoliti).