Poeta e scrittore albanese (Frashër, Albania merid., 1846 - Costantinopoli 1900). Affiliato alla setta misterica dei Bektāshī, che basa il suo credo religioso nel "sufismo" persiano, le sue liriche, in cui propugna la libertà dell'Albania e nel contempo la fratellanza universale, sono pervase da sottili vene di panteismo mistico. Il poema Historia e Skënderbeut ("Storia di Scanderberg", 1898) influì efficacemente sulla popolazione albanese musulmana rafforzando in essa la coscienza nazionale contro il particolarismo religioso. Le altre opere più note sono: Bagëtí e Bujqësí ("Pastorizia e agricoltura", 1886), suggestivo poemetto georgico; Luletë e Vëresë ("Fiori estivi", 1890); Fjalët fluturake ("Parole alate", 1896).