àmmad VI Re del Marocco (n. Rabat 1963). Salì al trono nel luglio 1999 alla morte del padre, il re Ḥasan II. Subito dopo il suo insediamento si adoperò per mitigare il tradizionale rigore della monarchia marocchina. Alcune sue scelte sembrarono infatti indicare una cauta liberalizzazione politica del regime: in primo luogo il decreto di amnistia per i prigionieri politici, militanti islamici compresi, e il ritorno in patria dei dissidenti, ma soprattutto l'allontanamento dal governo del ministro degli Interni D. Basrī, al potere da quasi vent'anni e considerato da molti un grave ostacolo alla politica del primo ministro socialista A. Yūsufī, in carica dal marzo 1998. Apertamente schierato, sia all'interno sia in campo internazionale, contro il fondamentalismo islamico (soprattutto dopo l'attacco terroristico di Casablanca del 16 maggio 2003), M. ha promosso inoltre nel 2004 una riforma in senso liberale del diritto di famiglia, con la quale vengono garantiti alle donne maggiori diritti, e ha assunto una ferma posizione contro la pena di morte. Lungo la stessa linea, nel 2011 M. ha elaborato un progetto di riforma che di fatto ridisegna una nuova architettura costituzionale al cui interno i suoi poteri vengono circoscritti a vantaggio del parlamento, proponendo inoltre di affiancare la lingua berbera all'arabo come lingua ufficiale del paese; il referendum tenutosi nel luglio 2011 su tale riforma ha registrato un'alta affluenza alle urne e una schiacciante vittoria dei consensi.