MOTONOBU Kanō
Pittore giapponese, nato il 28 agosto 1476, morto a Kyōto il 5 novembre 1559. È il virtuale fondatore della scuola di Kanō. Era il figlio maggiore di Masanobu, artista assai notevole che partecipò alla rinascita estetica del gusto e della cultura cinese, rinascita che produsse così notevoli mutamenti nell'arte giapponese del sec. XV. D'ingegno precocissimo, all'età di 10 anni fu scelto come uno dei suoi assistenti personali da Yoshimasa, lo shōgun, che, ritiratosi dalla vita pubblica, si dedicò a ricerche estetiche. Ciò non impedì al giovane di viaggiare, studiando la natura e dipingendo paesaggi; egli studiò anche a fondo i maestri cinesi dei periodi Sung e Yüan e formulò a poco a poco lo stile che divenne noto col nome di Kanō, espressivo e duttile, fortemente calligrafico. All'inizio del sec. XVI, M. inviò alcuni suoi dipinti in Cina, dove furono molto ammirati. Era genero di Mitsunobu, il capo della grande scuola Tosa, che aveva per molto tempo rappresentato la tradizione giapponese contro lo stile cinese; ed egli stesso dipinse talvolta lunghi rotoli secondo le convenzioni della scuola Tosa, per illustrare leggende nazionali. Ebbe un fratello più giovane, Utanosuke, notevole pittore, specialmente di fiori; e tre figli, tutti artisti, il più giovane dei quali, Shoyei, fu il più abile. Il figlio primogenito di Shoyei, Eitoku, nato nel 1543, nelle sue grandi pitture di paraventi compì la fusione dei due stili cinese e giapponese; fusione iniziata da M. Tuttavia in una generazione successiva Kanō Tan-yū tornò a una maniera di carattere maggiormente cinese.
La scuola di Kanō è durata fino al sec. XX, e il nome di M. sarebbe degno di memoria anche se lo si considerasse soltanto come fondatore di così splendida tradizione. Ma, come pittore, egli non fu superato né da Eitoku né da Tan-yū e forse da nessun altro artista giapponese. Dipinse paesaggi, fiori e uccelli, leggende storiche, santi e sapienti del buddhismo. Alcune sue opere sono conservate nel British Museum e nel museo di Boston; ma quasi tutta l'opera sua è rimasta in Giappone.
Bibl.: S. Tajima, Masterpieces of Motonobu, Tōkyō 1904; A. Morrison, Painters of Japan, Londra 1911; O. Kümmel, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXV, Lipsia 1931 (con bibl.).