MORVAN (A. T., 32-33-34)
Regione della Francia centrale il cui nome (Morvinnus), d'origine celtica, si trova ricordato per la prima volta in un'iscrizione romana del sec. III; il suo territorio, che non ha mai costituito una divisione amministrativa, fu per secoli diviso tra il Nivernese e la Borgogna; attualmente è compreso nei dipartimenti dell'Yonne, Saône-et-Loire, Côte-d'Or, Nièvre. Il Morvan costituisce la parte più settentrionale dei terreni arcaici del Massiccio Centrale che, emersi nel Primario, vennero nel Secondario e nel Terziario ricoperti da terreni sedimentarî, in seguito, quasi dappertutto, asportati. A ovest e a est i suoi limiti si possono delineare seguendo la brusca separazione fra i terreni antichi (graniti e gneiss) dei quali è costituito e i sedimenti più recenti che lo circondano; a E. questa separazione è spesso segnata da faglie che la rendono ancora più evidente; a N. il Morvan declina dolcemente verso il bacino di Parigi; incerto invece è il limite a S. e a SE., dove i più prendono a confine la depressione tra Digoin-Chagny, seguita dal Canale del Centro e la valle della Loira. Il Morvan viene comunemente distinto in Alto Morvan a sud e Basso Morvan a nord; quest'ultimo, separato dall'Alto dalla valle di Chaloux, è un penepiano appena ondulato che aumenta in altezza da N. verso S. Costituito da gneiss e graniti, presenta un aspetto monotono, solo interrotto dalle valli che, incassate, solcano il terreno da S. a N. Rocce eruttive del Carbonico e scisti e quarziti del Devonico formano l'Alto Morvan che inclinato da NO. a SE. raggiunge le maggiori elevazioni nelle alture cupoleggianti del Pic-du-Bois-du-Rois (902 m. s. m.) del Mont Beuvray (870 m. s. m.). Il clima rude ha inverni lunghi e rigorosi ed estati secche e calde. Le precipitazioni, abbondanti, superano i 1000 mm. (1600 a Haut-Jolin) nella regione più elevata presso le sorgenti dell'Yonne, del Cure e del Cousin, nel resto si ha una media di 800 mm.; il massimo cade in autunno. Per la natura impermeabile del sottosuolo e per le abbondanti piogge, l'acqua si trova dappertutto; frequenti ancora gli stagni, un tempo numerosissimi, poi in gran parte prosciugati, che costituiscono una delle caratteristiche del paesaggio. Il Morvan invia le sue acque alla Senna per mezzo dell'Yonne e dei suoi principali affluenti Cure, Serein, Armançon, e alla Loira per mezzo dell'Arroux; lo spartiacque fra i due bacini è a est delle alture più elevate.
L'economia del Morvan è basata sullo sfruttamento dei boschi e sull'allevamento del bestiame; i boschi di faggi, querce e abeti che coprono ancora circa il 46% della superficie, furono per secoli l'unica risorsa della popolazione; il corso dei fiumi che penetrava nelle parti più interne della regione, regolato per mezzo dei numerosi stagni, rendeva facile, con la fluitazione, il trasporto del legno a notevole distanza dal luogo di origine. Il terreno, poco fertile, per secoli produsse solo segale, grano saraceno e avena; l'uso della concimazione ha reso possibili colture più redditizie. L'allevamento del bestiame costituisce ora la principale risorsa degli abitanti; si allevano bovini da macello (Parigi) o da lavoro destinati alla Piccardia e al Belgio. L'industria che ebbe sempre scarsa importanza è limitata ai bisogni essenziali della popolazione; antiche industrie sono la lavorazione del legno (zoccoli) a Anost e a Roussillon-en-Morvan, del cuoio ad Avallon e Rouvray. Nel Morvan prevalgono in genere la grande proprietà e i dominî collettivi; solo a E. è in uso la mezzadria con relativa dispersione della popolazione. I centri e le abitazioni sparse non si spingono al disopra dei 700 m. s. m. e la popolazione vive in grande maggioranza fra i 300 e i 600 m.; i centri sorgono di preferenza su pendio, essendo i fondovalle sfuggiti perché troppo umidi; l'aspetto delle case sparse e dei villaggi è miserabile. La popolazione che ha una densità inferiore ai 40 ab. per kmq. è in costante diminuzione. Centri di qualche importanza sono Château-Chinon nel cuore del Morvan con circa 2000 ab., Avallon e Saulieu mercati agricoli, tutti in decadenza; Luzy solo è in aumento.
Bibl.: J. Levainville, Le Morvan, Parigi 1909.