MORIANA (fr. Maurienne; A. T., 35-36)
Regione della Savoia, comprendente la valle percorsa dall'Arc e le valli laterali che in essa confluiscono. L'Arc, che ha origine sul fianco occidentale del Massiccio della Levanna (3619 m.), scorre nel corso superiore con direzione NE.-SO. in una stretta valle dall'aspetto severo incisa in terreni scistosi, e circondata da alte vette, tutte superiori ai 3000 m.; la valle si allarga nella conca di Bessans (m. 1742) antico letto di un lago, dove sboccano le valli percorse dall'Avérole e dal Ribon che racchiudono la più elevata vetta della Moriana (Pointe de Charbonel, 3760 m.). A valle di Bessans è un susseguirsi di strette e di piccoli bacini, formati dai coni di deiezione dei torrenti laterali, fino alla stretta di Termignon (1280 m.), dopo la quale l'Arc, ricevuta a destra la Leisse, cambia direzione, scorrendo, attraverso terreni calcarei gessosi facilmente erodibili, in un'ampia valle fino a Modane. Da Modane a Saint-Michel si stende, perpendicolarmente alla valle, la vasta zona carbonifera che il fiume attraversa con una stretta valle che si allarga prima nel bacino di Saint-Michel e poi in quello di Saint-Jean-de-Maurienne; quest'ultimo è chiuso a valle dal massiccio granitico di Rocheray che il fiume contorna. A partire dal bacino della Chambre fino a Aiguebelle, l'Arc, che è arginato sulla riva destra e a intervalli sulla sinistra, poi su tutte e due le rive, scorre in una fertile valle e, attraversato il massiccio cristallino della Belledonne, confluisce nell'Isère, dopo un percorso di circa 125 km. Le valli laterali, in genere strette e selvagge, hanno poca importanza per l'insediamento umano, sebbene alcune di esse offrano ottime vie di comunicazione tra il Piemonte e il medio corso del Rodano e tra la Moriana e la Tarantasia (alta valle dell'Isère). Il clima di tipo alpino ha inverni lunghi e rigorosi, nei quali la neve copre il terreno per circa 6 mesi; la temperatura media annua a Saint-Jean-de-Maurienne è di 9°. Le piogge, che cadono in prevalenza d'estate, scarse nella parte centrale della valle (649 mm. a Modane), aumentano nell'alto bacino superando i 1500 mm.; il limite delle nevi permanenti è sui 2800 m. Il bosco nella valle dell'Arc compare verso gli 800 m. e cessa sui 2000; al bosco succedono, fino al limite delle nevi permanenti, i pascoli. I fondi valle e le pendici più soleggiate sono coltivati a viti (fino a 800 m.), mais (750 m.) e cereali (1200 metri).
I centri sorgono di preferenza nel fondo valle allo sbocco di valli laterali, o sulle pendici se la valle è stretta. Le abitazioni permanenti giungono ai 2000 m. (Bonneval-sur-Arc, 1835 m.; Avérole nella valle omonima, 2035 m.), le dimore temporanee fino a 2400 metri. Capoluogo della regione è Saint-Jean-de-Maurienne, sulla riva destra dell'Arc, in una vasta conca presso la confluenza dell'Arvan; ma il centro più importante e il solo la cui popolazione è in aumento è Modane, composta di tre centri allineati lungo l'Arc (Modane Ville, Modane Gare e Forneaux) allo sbocco della galleria del Fréjus; Lanslebourg è il centro più notevole dell'alta valle a cui fa capo la strada del Moncenisio. La popolazione, in diminuzione per l'insufficienza della natalità e per l'emigrazione, ha una densità intorno ai 100 ab. per kmq. nella bassa valle, dai 30 ai 50 nell'alta Moriana e nelle valli laterali.
Alle risorse date dai boschi, dalle coltivazioni e soprattutto dall'allevamento del bestiame, si deve aggiungere una notevole industria estrattiva che comprende cave di granulite presso Modane, di ardesia nell'alta valle dell'Arc, di marmi verdi a Bessans, di gesso nella valle dell'Arvan e di antracite (50.000 tonn. annue) estratta tra Modane e Saint-Michel; giacimenti di lignite e di piombo argentifero nella valle dell'Arc non sono sfruttati. Una grande importanza nell'economia della regione ha avuto il sorgere degl'impianti idroelettrici (23 generatrici di cui 9 con più di 50.000 kilowatt) che hanno dato origine a industrie metallurgiche e chimiche.
Storia. - Gallo-romana di origine, fu successivamente terra di conquista burgundica, gotica e franca. Quest'ultima, effettuatasi verso il 537, staccò la Moriana non solo dal vescovato di Torino - a cui apparteneva sino dall'origine verso il 337 -, per aggregarla al vescovato di Vienne, ma anche dal regno d'Italia. Eretta amministrativamente in comitato, la Moriana fece parte del ducato viennese, seguendone le vicende politiche sotto i re di Francia, sino all'879; di Provenza sino al 933; ancora di Francia sino al 954 e infine di Borgogna. A questo punto la Moriana appare già come dominio avito nelle mani di Umberto I il Biancamano, capostipite dei Savoia. Perciò essa fu probabilmente il paese d'origine di questa famiglia, i cui membri portarono prima semplicemente il titolo di "comes" e poi, a partire da Umberto II e sino a Tommaso I verso il 1200, quello di "comes Maurianensis". Questa perseveranza nel portare come titolo principale quello di una piccola parte dei possessi potrebbe indicare l'origine della stirpe. Di più le tradizioni mettono la primitiva residenza del Biancamano nel castello di Charbonnière presso Aiguebelle in Moriana e la tomba sua, di Umberto II e di varî altri conti di Savoia nella cattedrale di Saint-Jean-de-Maurienne.
I Savoia però, presto distolti da più alte imprese, non badarono più direttamente alla Moriana, che affidarono in viscontado ad Antelmo signore di Charbonnière. Da costui si originarono varie famiglie signorili, delle quali tennero la Moriana i di Miolans e i de La Chambre, ai quali verso la metà del sec. XIII quelli cedettero il viscontado, rinunziandone l'alta signoria nelle mani dei Savoia. Morto Gaspare, ultimo dei de La Chambre, nel 1454, ne fu erede il nipote (di sorella) Aimone di Seyssel; estintisi i Seyssel-La Chambre, Carlo Emanuele I infeudò nel 1599 della signoria di Moriana tale Oddino Sandri per tre anni e Vittorio Amedeo I nel 1635 investì d'una parte di essa, con la vicina Tarantasia, Filiberto Maréchal di Duing. Tornata in possesso dei Savoia, Emanuele Filiberto principe di Carignano nel 1688 vendette il viscontado di Moriana a Filiberto Chapel: un secolo dopo l'ultima Chapel lo portò nei Bracorens de Savoirsux.
Dipendente sempre dal comitato sabaudo, quando nel 1416 questo fu trasformato in ducato, la Moriana continuò a farne parte, seguendone le vicende liete e tristi di dominazione francese, finché con la cessione della Savoia alla Francia nel 1860, fu aggregata a quest'ultima.