IBLEI, MONTI (A. T., z7-28-29)
Si dà in genere questo nome al rilievo compreso tra la costa sud-orientale della Sicilia (dalla spiaggia di Lentini a quella di Gela) esternamente, e la Piana di Catania, coi solchi segnati dal fiume Caltagirone (bacino del Simeto) e dal Maroglio, affluente del Gela, all'interno. Con questi confini nessun serio riferimento può farsi all'orografica antica, secondo la quale è certo solo che gli Hyblaei colles si affacciavano a E. tra Augusta e Siracusa, e segnatamente sulla regione in cui era Megara Hyblaea. Il rilievo culmina a 985 m. nel M. Lauro, che è in posizione centrale rispetto al resto, generalmente costituito da tavolati, incisi profondamente da gole ampie e pittoresche, dette cave, le quali si diramano dal monte ora ricordato e scendono, coi corsi d'acqua che le formarono, verso il Mare Ionio e il Mare Africano. Questo particolare carattere morfologico mostra a colpo d'occhio l'unità del rilievo. Nella parte più alta affiorano gli strati di lava che si formarono prima che sorgesse l'Etna, quando questa parte dell'isola era un bassofondo marino. Ma sono calcaree le stratificazioni che vi si addossarono e che ora, costituiscono gli altipiani o tavolati. Il calcare, generalmente quasi bianco e industrialmente utile, è in qualche luogo, come a Ragusa, bituminoso (asfalto).