MONTEZUMA II (Motecuhzoma Xocoyotzin), nono re del Messico
Bisnipote di Montezuma I, figlio di Axayácatl, nacque circa il 1475. Dopo essersi distinto come guerriero, generale capo e sommo sacerdote, fu eletto re nel 1502 o nel 1503, e si fece monarca assoluto. Le sue truppe, comandate da suo fratello Cuitláhuac, portarono il suo dominio fino a Tehuantepec. Cercò, senza riuscirvi, di conquistare Tlaxcala, con cui aveva concluso la guerra sacra. Pare avesse cercato di salvare la vita al valoroso capo di Tlaxcala, Tlahuicol, destinato al sacrificio. In tempi di fame distribuì al popolo il grano dei suoi granai. Eresse varî templi; fra i quali quello di Coateocalli. Poiché il mitico Quetzalcoatl, che aveva tentato di effettuare una rivoluzione religiosa, aveva profetato che altri uomini sarebbero venuti a conquistare il paese e a imporre il loro culto, all'arrivo di Hernán Cortés, M. si sottomise, gli consegnò i suoi tesori e alcune sue figlie; lo ospitò con magnificenza, e diede nelle sue mani i nobili che il capitano spagnolo fece incatenare, insieme a Cuauhpopoca e altri Messicani che avevano combattuto contro gli Spagnoli; gli permise di bruciare vivo Cuauhpopoca e i suoi compagni; di erigere una croce e altari cristiani nel recinto del tempio maggiore della città, e di celebrarvi la messa; gli fornì lavoratori per costruire brigantini; lo avvisò dell'arrivo di Pánfilo Narváez a Veracruz e cercò di sedare la rivolta degl'Indiani contro gli Spagnoli.
Misconosciuto, schernito e ferito per caso, quando cercava dalle terrazze del palazzo di Axayácatl di ricondurre all'obbedienza i suoi sudditi, Montezuma II morì, forse ucciso dagli Spagnoli, il 27 giugno 1520.