Mongibello
Il nome M., composto dal latino mons e dall'arabo giabal (monte), è altro nome dell'Etna, il più alto vulcano attivo di Europa, che sorge a metà della costa orientale della Sicilia. Gli antichi ponevano nel M. la fucina di Efesto. Sulla scorta di queste credenze D. ricorda appunto la focina negra del M. in If XIV 56, ove Capaneo lancia la sua sfida contro Giove (vv. 51-60).
In Eg IV ricorre più volte il nome dell'Etna: arida Ciclopum... saxa sub Aethna (v. 27), Aethnaeo pumice (v. 54), litoris Aethnaei (v. 69), Trinacridae montis (v. 71), Aethnica saxa (v. 74); ma con riferimento non concreto ai luoghi di Sicilia, poiché trattasi di citazioni indirette per Bologna, ove Giovanni del Virgilio aveva invitato D. a recarsi.
Altri riferimenti al M. sono in Pd XIX 131, ove la Sicilia è detta l'isola del foco, e in Pd VIII 67 ss., ove D. afferma che la bella Trinacria non caliga a causa dello sbuffare di Tifeo ivi sepolto, come credevano gli antichi (Ovidio Met. V 353), ma per le emanazioni sulfuree dell'Etna (Isidoro Etym. XIV VIII 14 " Mons Aethna ex igne et sulphure dictus "), cioè per nascente solfo. D. probabilmente deriva la spiegazione dei fenomeni vulcanici da Plinio e da Isidoro.