monacoemonaca
monaca. ‛ Monaco ' è due sole volte nella Commedia, al plurale, nel senso proprio: If XXIII 63 Elli avean cappe ... fatte de la taglia / che in Clugnì per li monaci fassi; Pd XXII 81 quel frutto / che fa il cor de' monaci sì folle; in questo secondo caso è nel contesto fortemente polemico della decadenza degli ordini monastici, problema profondamente sentito da D. e più volte ricorrente nella sua opera.
In Fiore CI 11 la parola ritorna in uno dei sonetti di Falsembiante: Ancor mi fo romito e pellegrino, / cherico e avvocato e giustiziere, / e monaco e calonaco e bighino. Con lo stesso costrutto nel femminile: Ella si fa pinzochera e badessa / e monaca e rinchiusa e serviziale (CII 9).