MOḤAMMED IQBĀL
L Poeta musulmano d'India, nato a Sialkot (Panjab) nel 1873, morto a Lahore il 21 aprile 1938. Studiò in India e in Europa, e subì l'influsso del misticismo orientale e di moderne correnti europee, come la filosofia di Nietzsche.
La sua opera poetica, in urdu e in persiano, è ricca di un esuberante lirismo, e si sforza di adattare le forme tradizionali della lirica orientale a esprimere un ideale dapprima di nazionalismo indiano poi di rinascita spirituale panislamica. Sono celebri, tra i Musulmani d'India, il suo Terāne-i muslim (Il Canto del musulmano), e la raccolta di liriche Payām-i mashriq (Messaggio d'Oriente), concepita come risposta al West-östlicher Divan goethiano. Particolarmente interessante per gli Italiani il Giāvid-nāme (Libro dell'eternità), che, ispirandosi alla Divina Commedia, immagina un viaggio per i cieli, in compagnia del mistico poeta medievale Gialāl ad-dīn Rūmī, che fa all'autore da Virgilio e Beatrice. In inglese scrisse: The Reconstruction of Religious Thought in Islam, Londra 1934.