Caratteristica di piante che forniscono cibo o abitazione alle formiche e di animali che vivono con le formiche.
La m. rappresenta un caso di simbiosi, nel quale le formiche proteggono i vegetali simbionti dalle offese di altri insetti e ne ricevono in cambio riparo e nutrimento. Acacia cornigera (fig. 1), Acacia sphaerocephala e altre specie dell’America tropicale hanno grandi stipole spinose, cave, nelle quali albergano formiche; queste mangiano i corpi del Belt, corpuscoli ovoidei (morfologicamente ghiandole), ricchi di protidi e grassi, che si trovano all’apice delle singole foglioline delle foglie composte di dette piante e che si staccano a un leggero contatto. Si comportano allo stesso modo anche altre piante di famiglie diverse: Cecropia adenopus (Moracee) del Brasile è frequentata da specie del genere Azteca, formiche battagliere che difendono l’albero dall’invasione delle Atta, formiche tagliatrici di foglie; Cecropia alloggia le formiche nella cavità degli internodi del fusto, alla base del picciolo si trovano i corpuscoli del Müller, corpiccioli bianchi, lunghi 2 mm, ricchi di sostanze nutritizie anch’essi da considerarsi ghiandole che una volta consumati dagli insetti continuano a riformarsi. Nei paesi tropicali si hanno altre piante simili (Rubiacee, Euforbiacee ecc.). Altre danno solo alloggio, come Myrmecodia e Hydnophytum, Rubiacee epifite indo-malesi: la prima ha un tubero, che può raggiungere i 70 cm di diametro, tutto scavato internamente a gallerie che si formano indipendentemente dalla presenza delle formiche. Altri vegetali danno solo cibo (nettari estrafiorali in Vicia, Prunus, Populus ecc.).
Gli animali mirmecofili si raggruppano in diverse categorie a seconda della natura e del grado d’intensità dei rapporti che intercorrono tra essi e l’ospite .
I sinettri sono predatori; per es., i Coleotteri Stafilinidi del genere Myrmedonia vivono nelle gallerie poco frequentate e all’ingresso del nido divorando le formiche morte o malate e aggredendo operaie solitarie; perseguitati dalle formiche, si difendono ripiegando l’addome sul dorso e lanciando dall’apice un liquido sgradevole.
I sineceti sono ospiti tollerati con indifferenza, che si nutrono dei rifiuti del formicaio; si difendono dalle mandibole dei padroni con la piccolezza, la forma appiattita, il tegumento solido e liscio, la grande agilità; ne fanno parte moltissimi Coleotteri, vari Ortotteri Ensiferi.
I trofobionti sono secretori di melata o di liquidi speciali, e vengono perciò ricercati e nutriti dall’ospite (fig. 2); si tratta specialmente di Emitteri Omotteri (Cocciniglie, Afidi e Membracidi) che le formiche custodiscono e proteggono, curando che risiedano sulle piante da cui possono trarre i succhi nutritizi.
I sinfili sono quasi tutti Coleotteri, che, in cambio dell’ospitalità e del cibo, offrono alle formiche una sostanza volatile, secreta da ghiandole che sboccano in ciuffi di peli (tricomi) situati in varie parti del corpo. Per questa sostanza le formiche dimostrano un’avidità che conduce a conseguenze paragonabili all’alcolismo umano. Non soltanto esse curano, difendono, nutrono e trasportano questi insetti, ma ne allevano le larve con cura anche maggiore rispetto alle proprie, tanto che trascurano l’allevamento di queste e permettono che i sinfili le mangino insieme con le uova. Così il formicaio decade lentamente con graduale spopolamento e comparsa di regine incompletamente sviluppate (pseudogine).
I Mirmecofilidi costituiscono una famiglia di Insetti Ortotteri Ensiferi, ad ampia geonemia, comprendente diverse specie di piccole dimensioni, attere e con occhi ridotti, che vivono nei formicai come commensali; si cibano degli essudati delle formiche.