MICROFONO (dal gr. μικρός "piccolo" e ϕωνή "suono")
Parte essenziale di ogni apparecchio telefonico, destinata a ricevere le vibrazioni acustiche trasmesse dall'aria e ad ottenere una modulazione di una corrente elettrica trasmessa all'apparato ricevente. Il principio su cui si fonda il microfono a carbone, che è il più comune, è il seguente: la resistenza elettrica offerta da un contatto costituito da una lamina metallica o di carbone e dei granuli pure di carbone, varia notevolmente con la pressione con cui la lamina si appoggia ai granuli. Nel microfono queste variazioni di pressione sono dovute alle vibrazioni acusticle. Oltre al microfono a carbone, ve ne sono altri tipi, quale quello idraulico, ormai praticamente abbandonato, ma che rese servigi apprezzabili all'inizio della radiotelefonia; quello a capacità, oggi molto usato pure in radiotelefonia, dove trovano applicazione anche alcuni tipi di microfoni elettromagnetici, nei quali si sfrutta la corrente, indotta in un circuito assai leggiero e mobile che riceve le azioni meccaniche delle onde sonore, mentre si trova immerso in un opportuno campo magnetico (v. telefono; radiotrasmissioni).
In generale perché un microfono consenta praticamente una buona riproduzione sia dei suoni sia della voce umana, occorre che la sua sensibilità sia costante tra 50 e 10.000 hertz.