Pittore greco, che risulta attivo tra il 470 e il 450 a. C. Collaboratore di Polignoto, prese parte, ad Atene, alla decorazione pittorica del tempio dei Dioscuri (Anàkeion), raffigurandovi una spedizione degli Argonauti, e del tempio di Teseo, con scene delle imprese dell'eroe. Con Polignoto e con Paneno fu chiamato a decorare il portico dell'agorà di Atene, che per le pitture fu appunto detto στοὰ ποικίλη, dipingendovi L'amazzonomachia di Teseo e, in collaborazione con Paneno, La battaglia di Maratona. Non si possono determinare i caratteri personali dello stile di M., perché nessuna delle sue pitture è giunta fino a noi, ma è verosimile che il suo linguaggio si intonasse a quello polignoteo, sia nell'uso dei colori, che erano ancora i quattro fondamentali, sia nella composizione. Scene di amazzonomachia, di centauromachia, di imprese di Teseo della ceramica del sec. 5º dipendono probabilmente per tipi, schemi e aggruppamenti dalle pitture di M. e di Polignoto. Fu anche scultore: ci resta la base, con firma, della statua bronzea di Callia vincitore del pancrazio nel 472 a. C. a Olimpia.