Ammiraglio olandese (Flessinga 1607 - Siracusa 1676). Di umile famiglia, a undici anni si arruolò come mozzo; ma quando (1652) scoppiò la prima guerra anglo-olandese, era già comandante di una squadra di 30 navi, con cui sconfisse presso Plymouth l'amm. G. Ayscue e, agli ordini di M. Tromp, R. Blake al largo di Dover, e partecipò alla "battaglia dei tre giorni" presso Portland (1653). Prese poi parte (1659) alla guerra tra Svezia e Danimarca (1655-60), schierato con quest'ultima. Scoppiata la seconda guerra anglo-olandese (1665-67), fu nominato tenente-ammiraglio di Olanda e Frisia; iniziò una serie di battaglie con il "combattimento delle quattro giornate" (giugno 1666) presso il capo North-Foreland, contro l'amm. inglese G. Monk. Poi, nell'agosto dello stesso anno, R. fu battuto presso Dunkerque (dell'insuccesso accusò C. Tromp, che per conseguire un successo parziale si era allontanato con le sue navi dal grosso della flotta), ma seppe salvare la sua flotta con una ritirata abilissima. L'anno dopo entrò nel Tamigi, distruggendo una parte della flotta nemica. Nella terza e ultima guerra anglo-olandese (1672-74) R. si batté a Sole Bay contro forze anglo-francesi, che riuscì a sorprendere. Nel 1673 la sua flotta s'incontrò con quella dei collegati, al comando del principe Rupert, battendo separatamente Inglesi e Francesi (battaglia di Schooneveldt); conseguì poi altre vittorie a Texel. Firmata a Westminster la pace fra Inglesi e Olandesi (1674), R. fu inviato nel Mediterraneo per impedire che Luigi XIV conquistasse i possessi spagnoli d'Italia; di qui la battaglia di Stromboli (1676), vittoriosa per i Francesi, che entrarono a Messina. Rifornitosi a Napoli, R. tentò la rivincita, ma presso Catania si trovò nuovamente contro l'ammiraglio A. Duquesne, le cui forze si erano nel frattempo ulteriormente accresciute; R. fu battuto; ferito, fu portato a Siracusa, dove morì. La sua salma fu trasportata ad Amsterdam e ivi sepolta nella Chiesa Nuova.