Michelson Albert Abraham
Michelson 〈màiklsn〉 Albert Abraham [STF] (Strelno, Posen, 1852 - Pasadena 1931) Prof. di fisica nell'univ. di Chicago (1893); ebbe il premio Nobel per la fisica nel 1907 per il suo esperimento interferometrico (v. oltre: Esperimento di M.); socio straniero dei Lincei (1906). ◆ [RGR] Esperimento di M., o di M.-Morley: fondamentale esperimento volto a mettere in luce l'eventuale movimento della Terra rispetto all'etere, inteso come sistema di riferimento assoluto; se tale riferimento esistesse, la velocità della luce rispetto a un osservatore terrestre, dovendo risultare dalla composizione della velocità della luce rispetto all'etere con quella della Terra rispetto all'etere, dovrebbe variare al variare della direzione di propagazione: viceversa l'esperimento provò l'indipendenza della velocità della luce dalla direzione di propagazione. Il dispositivo sperimentale è un interferometro di M. (v. fig.). La luce proveniente da una sorgente S incide a 45° sulla lamina semiargentata L: una parte di essa (raggio r₁), riflessa da L, incide sullo specchio s₁, e, quivi riflettendosi, attraversa L e giunge all'osservatore O; la parte residua (raggio r₂) attraversa L e viene riflessa prima dallo specchio s₂ e poi ancora da L, pervenendo così anch'essa all'osservatore. Questi vede un sistema di frange d'interferenza le cui modalità sono determinate dalla differenza fra i cammini ottici corrispondenti ai due raggi r₁ e r₂. Rotando l'interferometro di un certo angolo varia la direzione di propagazione della luce; conseguentemente, per quanto si è detto sopra, dovrebbe variare la sua velocità lungo i due raggi e con essa la differenza dei cammini ottici, cosa che porterebbe a uno spostamento delle frange d'interferenza. L'esperienza fu eseguita da M. in Europa nel 1881 e fu ripetuta, in collaborazione con E.W. Morley, negli SUA nel 1887. L'intero dispositivo era sistemato su un supporto metallico che poteva esser fatto rotare rigidamente; gli specchi s₁, s₂ erano posti a 1.2 m dalla lamina semiargentata e come sorgente luminosa era utilizzata una lampada a sodio (λ=589.3 nm); in queste condizioni lo spostamento delle frange avrebbe dovuto essere di qualche centesimo di interfrangia: in realtà non fu osservato alcuno spostamento. L'esperienza fu poi ripetuta con metodi sempre più raffinati e nelle più varie condizioni, da altri fisici in vari paesi: essa ha dato sempre risultato negativo. ◆ [OTT] Interferometro di M.: strumento interferenziale adatto per sorgenti estese (secondo lo schema del dispositivo adottato da M. per il suo esperimento sull'etere: v. sopra): v. interferenza della luce: III 275 a. ◆ [OTT] [ASF] Interferometro stellare di M.: dispositivo interferometrico che, applicato a un telescopio, consentì a M. di misurare, a partire dal 1890, il diametro angolare di vari satelliti del Sistema Solare: : v. interferometria stellare: III 280 a. ◆ [OTT] [ASF] Interferometro stellare di M.-Pease: interferometro stellare di M. ulteriormente perfezionato che, applicato al telescopio di 2.5 m dell'Osservatorio di Mount Wilson, consentì a M. e a F.G. Pease di misurare il primo diametro stellare (1921): v. interferometria stellare: III 280 b.