BERTINI, Michele
Nacque a Lucca il 18 dic. 1796, da Michelangelo e da Chiara Caselli. Avendo deciso la principessa Elisa Baciocchi di mandare a studiare a Parigi il giovane più brillante negli studi fisico-matematici, il B. venne prescelto, ma le successive vicende politiche impedirono la realizzazione del progetto. Giunto a Lucca il nuovo governatore austriaco Werklein, il B. fu inviato a perfezionarsi all'università di Bologna.
Nel 1816 fu creato con lode baccelliere; infine, a Bologna, il 13 marzo 1817 fu nominato dottore nella facoltà filosofica e nella classe degli ingegneri ed architetti, poi elevato alla laurea con "onorevole menzione". Nel 1818 pubblicò a Bologna la sua prima memoria dal titolo Della livellazione barometrica.
Tornato a Lucca, la duchessa Maria Luisa lo inviò a far pratica a Roma. Quivi il B. chiese di essere ammesso tra i chierici regolari della Madre di Dio e, col consenso della duchessa, vestì l'abito talare il 29 sett. 1818, pronunziando il 2 marzo 1819 i voti solenni. In seguito gli giunse da Lucca la nomina alla cattedra di astronomia del locale liceo con annessa quella di astronomo calcolatore nell'osservatorio che Carlo Ludovico di Borbone aveva fatto erigere a Marlia sotto la direzione del barone F. X. Zach. Questo secondo incarico il B. conservò fino alla chiusura dell'osservatorio dopo la morte di Maria Luisa; allora egli ne eresse uno a sue spese nel collegio dei confratelli, installandovi gli strumenti già in dotazione a Marlia.
Nel 1823 venne alla luce in Lucca il suo Trattato teorico-pratico de' fiumi. Il terzo lavoro, che ha per titolo Delle lineari ed itinerarie misure antiche e moderne, fu da lui pubblicato negli Atti della R. Acc. lucchese di scienze, lettere ed arti, VI(1830), pp. 265-338: in esso ridusse tutte le misure al sistema metrico.
Il duca Carlo Ludovico nominò il B. nel 1830 rettore del Reale Collegio, ufficio che tenne per parecchi anni. Nel 1834 lo stesso duca gli dette un incarico di importanza rilevantissima: quello della triangolazione dello Stato, che servì in seguito di base per tutti i rilevamenti topografici e catastalli della regione (un suo rapporto dei 1835 all'Accademia, reale è pubblicato nel tomo VIII degli Atti).
Nel 1839 il B. fu eletto rettore generale della sua congregazione, ufficio per il quale avrebbe dovuto trasferirsi a Roma; ma si trattenne a Lucca ancora per parecchi anni per portare a termineil lavoro affidatogli. A causa dei nuovi impegni nei confronti della congregazione dovette però rinunziare all'insegnamento e poté occuparsi solo del gabinetto reale di cui era stato precedentemente nominato direttore. Tale carica mantenne fino al 1845, anno in cui partì per Roma.
Negli anni del generalato diresse lavori edili relativi alla costruzione di vari collegi. A Roma fu eletto membro del Collegio filosofico e socio ordinario della Pontificia Accademia dei Nuovi Lincei. Nel 1856 rinunziò al generalato e gli fu conferito dai padri capitolari, tra gli altri privilegi, quello di poter abitare nel collegio della congregazione che più gli piacesse. Così egli ritornò a Lucca.
A riconoscimento dei suoi meriti, il B. era stato nominato membro dell'Accademia di Lucca, di cui fu anche segretario delle scienze in perpetuo. In seguito alla sua rinunzia, nel 1856, al generalato e al ritorno in patria, fu nominato vicepresidente dell'Accademia (presidente di diritto era il sovrano).
Al B. è dovuta anche l'invenzione di un utile strumento per le misurazioni di superfici, descritto nella sua memoria Di un nuovo tachimetro per le misure superficiali, in Atti d. R. Acc. lucchese di scienze, lettere ed arti, XI(1842), pp. 197-202.
Morì a Lucca il 9 ag. 1861.
Bibl.: S. Proja, Cenni biografici dei padre M. B…, scritti da un religioso della medesima congregazione, in Atti d. Acc. Pontif. dei Nuovi Lincei, XVII (1863-64), pp. 104-108; P. Consortini, M. B., Roma 1870.