HALLIDAY, Michael Alexander Kirkwood
Linguista inglese, nato a Leeds il 13 aprile 1925. Si è laureato in lingua e letteratura cinese all'università di Londra, e si è perfezionato in Cina (università di Pechino e università Lingnan a Canton), e poi a Cambridge, dove ha conseguito il PhD (1955) e ha iniziato la carriera accademica insegnando il cinese (1954-58). È stato poi professore di Linguistica a Edimburgo (1958-63) e all'università di Londra (1963-71), all'University College, dove ha diretto il Communication Research Centre. Dopo un periodo come docente in varie sedi negli Stati Uniti, in Europa e in Africa, ha tenuto la cattedra di Linguistica all'università di Sydney in Australia, dal 1976 fino al pensionamento nel 1987. H. è una delle figure più originali e influenti nella linguistica del Novecento. Intorno alla sua opera si è raccolta una feconda scuola di linguistica che è stata chiamata ''funzionale'' e ''sistemica''. Nel suo periodo formativo ha raccolto l'eredità da un lato della linguistica saussuriana, della glossematica di L. Hjelmslev, della Scuola di Praga, e di B. L. Whorf, e dall'altro della riflessione di J. R. Firth, ispirata al pensiero socio-etnologico di B. Malinowski. È stato anche allievo dell'eminente linguista cinese Wang Li.
Il modello originario, detto a ''scale e categorie'', elaborato da H., si è evoluto in una complessa analisi del linguaggio, attenta sia all'organizzazione grammaticale, sia alla dinamica comunicativa e alla strutturazione dei testi. La sua teoria presenta una visione della linguistica come ''semiotica sociale'', attraverso l'elaborazione del rapporto fra la configurazione interna del linguaggio e l'organizzazione sociale della comunicazione. La lingua non è solo una parte del processo sociale, ma anche espressione, quasi metafora dell'azione sociale. Secondo H. la teoria della grammatica ci fa capire la costruzione sociale della realtà, ed è lo strumento più potente che abbiamo per intendere i processi discorsivi che dominano la nostra società (e se necessario per difenderci da essi): la linguistica nel mondo contemporaneo pare avviata a sostituire la fisica come nuova ''scienza delle scienze'', che mira a interpretare l'universo in termini di scambio d'informazione piuttosto che di causa ed effetto.
Le aree principali in cui H. ha lavorato sono: la teoria dell'intonazione e dei fenomeni prosodici in generale; la teoria della grammatica (particolarmente le nozioni di tema e transitività); lo sviluppo del linguaggio nel bambino; la linguistica testuale e le variazioni di registro; l'elaborazione di un modello del linguaggio come semiotica sociale; le applicazioni della linguistica in campo educativo; lo studio dell'intelligenza artificiale.
Opere principali: The linguistic sciences and language teaching, in collabor. con A. McIntosh e P. Strevens (1964; trad. it., Dalla scienza linguistica alla didattica delle lingue, 1968); Intonation and grammar in British English (1967); Explorations in the functions of language (1973); Learning how to mean (1975; trad. it., Lo sviluppo del significato nel bambino, 1980); System and function in language, a cura di G. R. Kress (1976; trad. it., 1987); Language as social semiotics (1978; trad it., 1983); An introduction to functional grammar (1985). Altre informazioni nella miscellanea a lui dedicata: Language topics. Essays in honour of Michael Halliday, a cura di R. Steele e T. Threadgold (1987).