METRODORO (Μετροδώρος, Metrodorus)
Filosofo nato a Lampsaco (330 a. C.), discepolo ed amico di Epicuro cui premorì (278 a. C.), ed acuto interprete della filosofia del maestro.
Diogene Laerzio (x, 23) ricorda la dolcezza e la bontà di lui. Il ritratto del filosofo è stato riconosciuto in 20 repliche; alcune di esse (una delle quali, fornita di iscrizione, nel Museo Capitolino) sono unite in doppie erme con il ritratto di Epicuro. Il volto del pensatore, calmo, dalla barba e dai capelli composti, non presenta la tensione che caratterizza molti tra i ritratti di Epicuro o la malinconica introspezione tipica nei ritratti di Ermarco; pure la iconografia di M. è talmente vicina a quella degli altri due filosofi da far pensare ad una assimilazione tra i ritratti di essi, creata nelle officine dei copisti di età romana, non volendo ammettere, forse per eccessiva cautela, che tali caratteristiche fossero già negli originali nati nell'ambiente attico della prima metà del III secolo.
Mancando un esame comparativo tra le repliche del ritratto di M. è ancora prematuro definire quale fosse lo stile dell'originale; così, ancora più incerto, è il tentativo di ricostruire una statua seduta di lui (sovrapponendo una replica del capo ad un torso documentato da tre copie) e riconoscervi quella che Epicuro avrebbe dedicato all'amico, immediatamente dopo la sua morte, nei giardini di Atene.
Se il tono accademico che traspare dalle repliche dei ritratti di M. (che sembra richiamare quello caratteristico delle statue dei tre tragici dedicati da Licurgo nel teatro di Dioniso ad Atene) deve far pensare che lo scultore che creò l'opera fosse nella tradizione accademica attica, è ben difficile ritenere che il ritratto sia stato creato in un momento classicheggiante del tardo ellenismo, come da qualche studioso è stato proposto.
Allo stato attuale delle nostre conoscenze una datazione dell'originale del ritratto del filosofo nella prima metà del III secolo è ancora quella più attendibile.
Bibl.: J. J. Bernoulli, Gr. Ikon., II, p. 130 ss.; G. Lippold, Griechische Porträtsstatuen, Monaco 1912, p. 81; F. Poulsen, Ikonographische Miscellen, Copenaghen 1921, p. 73; L. Laurenzi, Ritratti Greci, Firenze 1941, p. 117, n. 66; K. Schefold, Die Bildnisse der antiken Dichter, Redner und Denker, Basilea 1943, p. 120, n. 4; A. Adriani, in Annuario Atene, XXIV-XXVI, 1946-48, p. 147 ss.; V. Poulsen, Les Portraits Grecs, Copenaghen 1954, p. 61, n. 36.