METELLO Pio, Quinto Cecilio (Q. Caecilius Metellus Pius)
Figlio del Numidico, fu alla guerra giugurtina col padre; svolse un'intensa azione per il ritorno del padre dall'esilio meritandosi il soprannome di Pio; nell'89 fu pretore e nella guerra sociale vinse in battaglia e uccise il marsico Q. Pompedio. Quando Mario e Cinna gl'imposero di far pace coi Sanniti a condizioni umilianti, si rifiutò e si ribellò, ma, essendo fallito il suo tentativo, fuggì in Africa per raccogliere truppe per la riscossa sillana. Nell'82 vinse in Umbria una battaglia su Carrinate; poi, presso Favenzio ottenne, con Pompeo, una decisiva vittoria su Carbone e Norbano. Nell'80 fu console con Silla, poi, dal 79 al 71, come proconsole in Spagna contro Sertorio. In questa guerra ebbe dapprima qualche vittoria, ma poi non riuscì a mantenere il contatto con i governatori dell'altra provincia spagnola e della Gallia Transalpina: la sua situazione nel 77 era difficile e lo divenne anche più quando Sertorio ebbe l'aiuto di Perperna. Nel 76 a M. si aggiunse Pompeo; la guerra così si prolungò ancora con varie vicende, sino a quando, per una congiura promossa da Perperna, Sertorio fu assassinato (72). Nel 71 M. celebrò il suo trionfo; fu poi pontefice massimo e morì in tale dignità nel 64 a. C.
Bibl.: W. Drumann, Geschichte Roms, a cura di P. G. Groebe, II, Berlino 1902, pp. 33-36; J. Carcopino, Sylla, Parigi 1931, passim; F. Münzer, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., III, col. 1221 segg.