Mago e profeta, personaggio di antiche leggende gallesi (Myrddin), il cui nome appare la prima volta collegato con la leggenda di re Artù nelle opere di Goffredo di Monmouth (prima metà 12° sec.); le linee più significative delle sue vicende furono fissate nel poema francese di R. de Boron, Merlin (principio sec. 13°).
Figlio del diavolo, creato per combattere la fede cristiana, egli è, invece, per il suo dono di preveggenza, amico e alleato dei cristiani, maestro di Artù, ispiratore di nobili e mistiche imprese. Innamorato di Viviana (o Donna del Lago), prepara un sepolcro incantato che dovrebbe accogliere i loro corpi; ma la donna vi chiude con un inganno Merlino ancor vivo, che non potrà uscirne fino al giorno del Giudizio. E anche dal sepolcro egli continua a profetare.
A Venezia furono scritte tra il 1274 e il 1279, da un veneziano, le francesi Prophéties de Merlin, da cui derivarono nel sec. 14° altre storie su di lui. Il nome e la favola di Merlino appaiono poi di frequente nella letteratura italiana, soprattutto nella cavalleresca (3° canto dell'Orlando Furioso di L. Ariosto) ed europea (Don Chisciotte di Cervantes). In Merlin l'enchanteur (1860), E. Quinet simboleggiò in Merlino il contrasto romantico tra impulsi divini e impurità sataniche.