MELO di Bari
Ricco signore di Bari, appartenente a quella parte dell'aristocrazia pugliese che da tempo mal tollerava e avversava la dominazione dei Greci, riuscì, al principio del sec. XI, a farsene capo, a organizzarne le forze e a lanciarle con ardore nella lotta contro i dominatori. Una vittoria da lui riportata a Bitetto (maggio 1009) fece insorgere gran tratto del paese: i Greci, per soffocarla, assediarono Bari (aprile 1010); ma due mesi dopo i patimenti degli assediati diedero la prevalenza all'opposta fazione, che consegnò ai Greci la città. M. si rifugiò in Ascoli di Puglia, passò poi nei principati longobardi, cercando di trarli alla sua parte. E forse già allora si recò, una prima volta, in Germania, a invocare l'aiuto di Enrico II, che, se non in quell'occasione, più tardi gli conferì il titolo di duca di Puglia. Riapparve nella primavera del 1017, capitanando schiere armate di Normanni inviategli, secondo le varie tradizioni, da pellegrini da lui incontrati al santuario del Gargano, da Benedetto VIII, da principi longobardi. Vinse tre battaglie (Arenula, Civitate, Vaccarizza) impadronendosi di tutta la regione tra il Fortore e Trani. Ma fu pienamente e definitivamente disfatto a Canne (ottobre 1018). Riparò allora di nuovo in Germania, per indurre a un intervento Enrico II; ma non poté vedere il frutto della sua azione perché a Bamberga morì (3 aprile 1020). La rivolta di M. non travolse subito la signoria bizantina, ma ne minò l'esistenza, cessata non molti decennî dopo.
Bibl.: J. Gay, L'Italie méridionale et l'Empire Byzantin, ecc., Parigi 1904; F. Chalandon, Histoire de la domination normande, ecc., Parigi 1907; M. Schipa, La Puglia germe della monarchia siciliana, Bari 1930 (estr. da Japigia, I).