melanina
Pigmento nero o bruno elaborato da particolari cellule (melanociti o melanofori); la m. è contenuta sotto forma di granuli nelle cellule dello strato basale dell’epidermide e in minor quantità in altri elementi cellulari epidermici e dermici, nonché nell’iride e nella coroide. Si trovano m. anche nelle cellule di alcuni tipi di tumori (melanomi). Le m. sono insolubili in acqua, negli acidi, nella maggior parte dei solventi; sono decolorate dall’acqua ossigenata. Le m. si formano per ossidazione enzimatica dell’amminoacido tirosina, che diventa 5,6-diidrossindolo, il quale a sua volta si ossida e si polimerizza a formare un pigmento bruno che si lega facilmente a peptidi e a proteine. Si ottengono così delle melano-proteine che possono differire, per uno stesso individuo, a seconda della localizzazione. La quantità di m. è la causa principale del colore più o meno scuro della pelle delle varie razze umane. Varie cause fisiologiche (per es., l’azione dell’ormone melanoforo, MSH, prodotto neuroipofisario) o patologiche possono dar luogo ad aumento o a diminuzione della m. (melanosi).