WOLF, Max
Astronomo, nato a Heidelberg il 21 giugno 1863, morto nella stessa città il 3 ottobre 1932. Compì tutti gli studî nella città nativa, salvo un anno trascorso a Strasburgo per sentire le lezioni di A. Winnecke, e uno trascorso a Stoccolma presso J. A. H. Gyldèn, quando già aveva compiuto gli studî universitarî. Nell'aprile del 1894 ebbe da miss Katherine Wolfe-Bruce un dono di 10 mila dollari per erigere un osservatorio atto a proseguire le ricerche felicemente iniziate; egli passò il dono al governo, che ebbe da ciò la spinta a creare l'osservatorio di Heidelberg. Di questo ebbe il W. in sulle prime la direzione parziale (della sezione astrofisica), ma dal 1909 fu direttore di tutto il grande istituto, dopo aver rifiutato ripetutamente l'offerta direzione di altri osservatorî (Gottinga, Vienna). Dell'opera indefessa ebbe i più ampî riconoscimenti venendo chiamato a far parte di tutte le principali accademie e società scientifiche, e ottenendo premî e onori. Dal 1930 era presidente della Astronomische Gesellschaft, che per il suo carattere internazionale deve essere considerata la prima e più importante società del mondo.
Portato agli studî astronomici per innata tendenza, lungi dal volgersi alle ricerche prevalentemente teoriche, come l'orientamento dei suoi maestri l'avrebbe presumibilmente dovuto indirizzare, si dedicò all'astronomia di osservazione e, introducendo metodi e mezzi completamente nuovi, arrivò a risultati così notevoli e inattesi, da attirare su di sé l'attenzione di tutto il mondo astronomico. Fu uno dei pionieri nell'applicazione della fotografia, e l'adottò con metodo speciale alla ricerca dei piccoli pianeti; e a lui, e ai suoi allievi, si deve la scoperta di quasi un migliaio di questi corpi. Né minore successo ebbe nello studio della Via Lattea, delle nebulose diffuse e di quelle piccolissime, essendo riuscito a individuarne molte e molte centinaia di nuove. Particolarmente notevoli furono gli studî sulle nebulose oscure, per alcune delle quali con metodo ingegnosissimo riuscì a fissare la distanza.
Bibl.: Necrologio nel Vierteljahrschrift der astron. Gesellschaft, LXVIII, p. 9 seg., contenente l'elenco completo delle pubblicazioni.