DENIS, Maurice
Pittore e decoratore, nato a Granville (Manche) il 25 novembre 1870, allievo del Lefebvre e dell'Accademia Jullian, dove incontrò tutta una nuova generazione: il Séruzier, il Vuillard, il Bonnard, X.-K. Roussel, stanchi dell'insegnamento accademico e in rivolta contro il naturalismo. Oltre il primitivismo del Gauguin influì sul D. anche Georges Seurat; verso il 1900 vi si aggiunse l'influenza del Cézanne. I primi quadri (Mistero di Pasqua, 1891, Natività, 1892) rivelano una sensibilità raffinata e delicata, leggermente preraffaelita, senz'ombre, senza rilievo, senza nessuna ricerca di effetti; vi è poco movimento, ma in compenso un armonioso equilibrio di linee. Un lungo soggiorno a Fiesole (1893-94) doveva lasciare in lui una traccia indelebile. Le opere di questo periodo (Annunciazione, 1895, coll. Pératé) si distinguono per il loro carattere sereno e il colorito luminoso. Da allora in poi l'Italia del Quattrocento, specialmente Assisi e Perugia, fu per il D., che vi tornò spesso, una seconda patria. Nel 1895 si aprì il Salon degli Indépendants, ove il D. espose regolarmente sino al 1903, anno in cui con altri fondò il Salon d'Automne; dopo il 1925 partecipò pure al Salon des Tuileries; ha pure esposto da Druet.
Ma la sua attività pittorica è principalmente decorativa. Cominciò in questo genere dipingendo un salone da musica del compositore Ernesto Chausson (1897); seguirono la decorazione (Caccia di S. Uberto, 1898) d'una cappella dell'Hôtel Cochin, d'un salotto di musica de l'Hôtel Jacques Stern, della cappella della Vergine nella chiesa del Vésinet (1903), una Storia di Psiche dipinta per il barone Keller a Weimar (1907), altre pitture per Gabriel Thomas a Bellevue. La gloria giunse finalmente a lui con il soffitto del teatro dei Campi Elisi (1912-13), ove rappresentò in quattro mirabili scene i differenti aspetti della musica e Apollo che dirige il coro delle Muse (il più brillante complesso decorativo in Francia dopo quelli di Puvis de Chavannes), e con la serie d'illustrazioni per i Fioretti. Dopo la guerra mondiale il D. ha creato ancora numerose e importanti opere: la decorazione dell'abside di S. Paolo a Ginevra, le vetrate della chiesa di Raincy, la cupola del Petit-Palais della città di Parigi, ecc. Il D. è oggi tra i più notevoli rappresentanti della pittura francese per l'estensione della sua opera e per l'autorità conferitagli dalla sua personalità e dal suo pensiero. Ha scritto, tra l'altro, Théories (Parigi 1911, 2ª edizione 1920), Nouvelles Théories (Parigi 1922), Notes sur l'Italie (Parigi 1928).
Bibl.: A. Aurier, es peintres symbolistes, Parigi 1891; A. Mellerio, Le mouvement idéaliste en peinture, Parigi 1895; P. Jamot, Une illustration des Fioretti, in Gaz. des beaux-arts, 1911, I, pp. 5-18; J. de Foville, M. D., in Revue de l'art anc. et mod., XXXIII (1913), pp. 267-86; Bender, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, IX, Lipsia 1913 (con bibl.); J. L. Vaudoyer, M. D., in Dedalo, II (1921-22), pp. 722-51; W. Verkade, Le tourment de Dieu, étapes d'un moine peintre, Parigi 1923; F. Fosca, M. D., in Peintres français nouveaux, Parigi 1924; L. Gillet, A propos de l'exposition M. D., in Gaz. des beaux-arts, 1924, II, pp. 197-212; A. Pératé, L'exposition M. D., in Revue de l'art. anc. et mod., XLV (1924), pp. 363-64; M. Brillant, L'art religieux au XXe siècle, Parigi 1928.