Pittore francese (Granville 1870 - Parigi 1943). Con P. Sérusier, P. Bonnard e P. Ranson, suoi compagni all'Académie Jullian, partecipò al movimento di reazione contro il naturalismo e il verismo, fondando il gruppo dei Nabis, di cui fu anche il portavoce teorico (Définition du Néo-traditionalisme, pubbl. nel 1890 in Art et Critique). Impegnato nel propugnare l'ideale dell'unità delle arti e un ritorno ad un cattolicesimo primitivo, elaborò un linguaggio di ricercata purezza compositiva e cromatica, tutto giocato sulla bidimensionalità, evocativo di ambienti e situazioni. Si dedicò alla scenografia (per il simbolista Théâtre de l'Oeuvre di Lugné-Poë) e all'illustrazione (Voyage d'Urien di A. Gide, 1893). Dopo un viaggio in Italia (1898) modificò gradualmente il suo linguaggio verso una maggiore monumentalità; intraprese impegnative decorazioni (da quella del teatro degli Champs-Élysées, 1913, a quella del palazzo della Società delle Nazioni a Ginevra, 1939) e fondò con G. Desvallières l'Atelier d'art sacré (1919). Tra i suoi scritti: Théories (1912); Charmes et leçons d'Italie (1913); Nouvelles théories (1921); Histoire de l'art religieux (1939); Sérusier, sa vie, son oeuvre (1942).