CLAUDIUS, Matthias
Poeta e scrittore tedesco, nato il 15 agosto 1740 a Reinfeld presso Lubecca, morto in Amburgo il 21 gennaio 1815. Studiò a Jena, dove nel 1763 pubblicò i suoi primi tentativi poetici in un volumetto, che già nel titolo Tändeleien und Erzählungen richiama le Tändeleien del Gerstenberg; e con questi e col Klopstock ebbe più tardi dimestichezza, quando si recò nel 1764 a Copenaghen come segretario di un conte Holstein. Dal 1768 al 1770 fu ad Amburgo collaboratore letterario d'una rivista commerciale, finché nel 1771, stabilitosi a Wandsbeck, assunse la direzione d'una nuova rivista Der Wandsbecker Bote, (donde il nome con cui egli è generalmente conosciuto come scrittore). Nel 1775 la rivista cessò le pubblicazioni, e C. accettò un impiego a Darmstadt; ma per ritornare poco dopo definitivamente alla sua Wandsbeck (1777). Fece allora traduzioni dal francese e continuò la raccolta delle sue opere: Asmus omnia sua secum portans oder sämtliche Werke des Wandsbecker Boten (8 voll., Amburgo 1775-1812). Il principe ereditario di Danimarca, poi Federico VI, gli concesse infine una pensione annua e, nel 1788, lo nominò primo revisore dei conti nella banca dello Schleswig-Holstein. Nel 1813 la guerra lo costrinse ad abbandonare la sua dimora prediletta. Vi ritornò stanco e malato dopo un anno e poco dopo morì ad Amburgo in casa di sua figlia Carolina Perthes.
In C. lo scrittore, l'uomo e il moralista cristiano, quasi si direbbe il predicatore laico, fanno tutt'uno: la Bibbia e il canto religioso sono i principali fondamenti cosi della sua educazione morale come di quella artistica. Negli scritti in prosa C. si mostra nettamente avverso alla moda francese e all'orgoglioso razionalismo: anche il contrasto fra una natura come la sua e i rivolgimenti onde fu agitata la fine del secolo contribuì a rafforzare in lui i sentimenti mistico-pietistici a cui inclinava. La sua poesia, affine a quella dei poeti di Gottinga, è semplice: celebra la vita dei campi, la bellezza della natura, le gioie e i dolori della vita domestica, gli entusiasmi patriottici, le speranze cristiane. Alcuni fra i suoi canti sono diventati veramente canti popolari: il bellissimo Abendlied fu accolto da Herder nei Volkslieder; i versi in morte di sua figlia Cristiana furono ristampati nel Wunderhorn. Poesie melodiose e cantabili come il famos0 Rheinweinlied e il freschissimo Lied hinterm Ofen zu singen, o come Die Geschichte von Goliath und David e Urians Reise um die Welt, in cui s'effondono l'umorismo gioviale e la bonaria ironia di cui era ricca l'anima di C., sono ancor oggi vive sulla bocca del popolo. Theodor Storm incominciò da lui il suo Hausbuch aus deutschen Dichtern (1870).
Ediz.: C. Redlich, Matth. Claudius' Werke, Gotha 1902. Una buona edizione è anche quella curata da G. Behrmann, Lipsia 1907.
Bibl.: W. Herbst, M. Claudius, der Wandsbecker Bote, 4ª ed., Gotha 1878; W. Stammler, M. Claudius, Halle a. d. Saale 1915.