MATTESILLANI, Matteo (Matthaeus Matasellanis). – Figlio di Lorenzo, nacque a Bologna intorno all’ottavo decennio del XIV secolo da una famiglia dell’aristocrazia cittadina. Fu avviato allo studio del diritto alla scuola di Antonio da Budrio e conseguì il dottorato in diritto civile il 2 sett. 1398, sotto la guida di Giovanni Canetoli (Fantuzzi, p. 364). Nel maggio del 1402 ottenne lo stesso grado accademico in diritto canonico. Secondo Diplovatazio (p. 337) nel 1403 il M. avrebbe composto il Tractatus de successionibus ab intestato, destinato a meritare alcune additiones di Ludovico Bolognini. La stessa fonte gli attribuisce anche un trattato De carcere, individuato in un manoscritto ora conservato in Catalogna (Seo de Urgel, Biblioteca capitular, 2098) «sulla cui attribuzione permangono delle perplessità» (D. Maffei)
Dal 1399 fu stipendiato dallo Studio bolognese per provvedere alla lectura del codice; appare comunque probabile che il M. avesse già iniziato a illustrare il testo giustinianeo l’anno precedente (Fantuzzi, p. 364). Affiancò all’impegno scientifico l’esercizio dell’avvocatura sia nel foro civile sia in quello ecclesiastico.
Come ricorda egli stesso (Subtilissima singularia, c. 185), nel 1409, per sfuggire alla peste accolse l’invito di alcuni allievi e abbandonò Bologna alla volta di Cento, dove soggiornò ospite del cognato, Cambio Zambeccari. Nel corso della forzata assenza dalle aule universitarie il M. si dedicò allo studio dei giuristi delle generazioni precedenti, cogliendone le peculiarità e l’originalità degli apporti. L’elaborazione di queste riflessioni si tradusse nei Singularia, con i quali offrì il proprio contributo a un genere di ampio successo, nato dalla reazione alla sovrabbondanza della letteratura giuridica. Risale allo stesso periodo il suo Tractatus de electione opinionum doctorum, nato, come ricorda un manoscritto da cui è tradito: «in castro Centi Bononiae vigente peste rogatu quorundam scholarium ibidem existentium» (Biblioteca apost. Vaticana, Vat. lat., 10726, c. 200). Nel 1410 tornò all’attività di docente a Bologna, dove tenne corsi sul Digestum Vetus.
Non sono noti l’anno e il luogo della morte del Mattesillani.
Citato da autorevoli esponenti dell’universo giuridico, quali Angelo Gambiglioni, Felino Sandei, Giasone del Maino e Alessandro Tartagni, la fama del M. fu agevolata dall’invenzione della stampa. A Parma infatti Stefano Corallo stampò, tra il 1474 e il 1475, i Singularia dicta (Indice generale degli incunaboli [= IGI], 6289), seguito nel 1477 a Milano da Filippo Cavagni (IGI, 6290). Sempre a Milano i suoi Singularia furono editi, intorno al 1480, dal tipografo Giovanni Antonio di Onate unitamente ai Singularia di Ludovico Pontano (IGI, 8014); la stessa silloge fu riproposta a Venezia in tre diverse edizioni, rispettivamente negli anni 1485, 1489, 1496 (IGI, 8015-8017).
Il già ricordato Tractatus de successionibus… fu edito, insieme con il De beneficiorum permutatione di Pietro degli Ubaldi, a Bologna, nel 1489, da Ruggero e Benedetto Faelli (IGI, 9700) e fu in seguito stampato a Torino nel 1490 (IGI, 9701). La stessa opera trovò altresì posto, nel secolo successivo, tra i Selecti tractatus… de successione… (Venezia, F. De Franceschi, 1570, pp. 463-480) e tra i Tractatus universi iuris (Venezia 1584, VIII, 1, cc. 321vb-337rb).
Ampia risonanza ebbe anche un suo breve scritto dedicato all’estensione analogica del diritto positivo e all’esame della sua possibilità anche per le norme correttive, per il diritto singolare e per il diritto penale, ipotesi nelle quali l’analogia era esclusa dai commentatori (cfr. Piano Mortari). Si allude al Tractatus extensionis, stampato insieme con altre opere, tra le quali il già ricordato Tractatus de electione…, nel 1472 a Venezia da Giovanni da Colonia e Vindelino da Spira (IGI, 8328).
Il costante interesse riscosso dall’opera del M. nel XVI secolo è testimoniato da numerose iniziative editoriali sia in Italia sia all’estero. A Bologna nel 1508 fu stampato un volume con il Tractatus electionis opinionum doctorum del M. e con il Tractatus de modo studendi di Giovanni Battista Caccialupi. A Milano comparvero i Singularia (1506, 1512, 1519), che anche in seguito conobbero diverse edizioni, una delle quali a Lione nel 1534 e altre a Venezia nel 1557 e nel 1558. Di nuovo a Lione i Singularia furono editi nel 1560 per i tipi di Giacomo Giunta, unitamente a un’altra opera del M., di cui non è nota la data di composizione: la Lectura in septimum librum Codicis. La sola Lectura in septimum fu quindi edita a Lione nel 1570, nonché a Venezia otto anni dopo. Il Tractatus de electione fu infine proposto a Venezia nel 1584 all’interno dei Tractatus universi iuris (XVIII, cc. 221rb-222ra).
Giurista fu anche Pietro, fratello del Mattesillani. Allievo di Floriano Sampieri, che lo presentò, l’11 ott. 1412, all’esame di dottorato e gli consegnò le insegne della dignità accademica (Fantuzzi, p. 367), Pietro compare nel ruolo dei docenti bolognesi nel 1421 (Ghirardacci). L’anno successivo insegnò presso lo Studio senese, dove secondo Diplovatazio (p. 343) compose dei Commentari super primam partem Codicis, non altrimenti noti. Secondo Panciroli ebbe altresì cattedra a Parma. Di lui non si hanno più notizie dopo il 1424.
Il ricordo di Pietro è legato alla sua Repetitio legis «Filium quem habentem» che vide la luce a Siena nel 1493 nella tipografia di Enrico da Haarlem (IGI, 6292), e che fu edita anche a Pavia da Giovanni Giolito de’ Ferrari nel 1510, da Bernardino Garaldi nel 1511 e inserita nel primo volume delle Repetitiones diversorum doctorum in iure civili del 1517, sempre per i tipi di Garaldi.
Fonti e Bibl.: M. Mattesillani, Subtilissima singularia, in Singularia praeclarissima… plurimorum insigniorum doctorum, Venetiis 1557, c. 185r; N. Pasquali Alidosi, Li dottori bolognesi di legge canonica e civile, Bologna 1620, p. 169; C. Ghirardacci, Della historia di Bologna, Bologna 1657, II, p. 637; A. Fontana, Amphitheatrum legale seu Bibliotheca legalis amplissima, Parmae 1688, I, coll. 645, 673; II, col. 240; G. Panciroli, De claris legum interpretibus, Lipsiae 1721, p. 180; G. Fantuzzi, Notizie degli scrittori bolognesi, V, Bologna 1786, pp. 364-368; Memorie e documenti per la storia dell’Università di Parma, a cura di G. Mariotti, Parma 1888, p. 81; E. Besta, Fonti…, in Storia del diritto italiano, a cura di P. Del Giudice, I, 2, Milano 1925, pp. 859, 865; Bibliothecae apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti. Vaticani latini. Codices 1071-10875, a cura di G.B. Borino, Città del Vaticano 1937, p. 126; Bibliothecae apostolicae Vaticanae codices manu scripti. Codices Vaticani latini. Codices 1414-11709, a cura di J. Ruysschaert, Città del Vaticano 1959, p. 396; P. Legendre, Une oeuvre faussement attribuée à Bartole, in Revue historique de droit français et étranger, s. 4, XLII (1964), p. 704; Th. Diplovatatius, Liber de claris iuris consultis, pars posterior, a cura di F. Schulz - H. Kantorowicz - G. Rabotti, in Studia Gratiana, X, Bononiae 1968, pp. 337, 343 s.; G. Dolezalek, Verzeichnis der Handschriften zum römischen Recht bis 1600, Frankfurt a.M. 1972, III, ad ind.; Index repetitionum iuris canonici et civilis, a cura di M. Ascheri - E. Brizio, Siena 1985, p. 132; V. Piano Mortari, Ricerche sulla teoria dell’interpretazione del diritto nel sec. XVI, Milano 1986, p. 8; I codici del Collegio di Spagna di Bologna, a cura di D. Maffei, Milano 1992, p. 517; G. Colli, Per una bibliogr. dei trattati giuridici pubblicati nel XVI secolo…, Milano 1994, p. 71; D. Maffei - P. Maffei, Angelo Gambiglioni giureconsulto aretino del Quattrocento…, Roma 1994, pp. 28, 121; D. Maffei, Il «Tractatus percussionum» pseudo-bartoliano, in Id., Studi di storia delle Università e della letteratura giuridica, Goldbach 1995, p. 54; E. Martellozzo Forin, Il giurista padovano Pietro Barbò Soncin († 1482) e la sua biblioteca, in Manoscritti, editoria e biblioteche dal Medioevo all’età contemporanea. Studi offerti a Domenico Maffei…, a cura di M. Ascheri et al., Roma 2006, II, p. 650; Catálogo de los códices jurídicos de la Biblioteca capitular de La Seo d’Urgel, a cura di A. García y García (in corso di stampa); P.O. Kristeller, Iter Italicum, A cumulative index to volumes I-VI, sub voce.