Damon, Matt (propr. Matthew Paige)
Damon, Matt (propr. Matthew Paige). – Attore e sceneggiatore statunitense, (n. Cambridge 1970). Affermatosi a soli 27 anni vincendo l’Oscar per la migliore sceneggiatura originale con Will Hunting (1997; Will Hunting genio ribelle), film scritto insieme all’amico e collega Ben Affleck, è diventato in pochi anni uno degli interpreti più apprezzati tanto dal pubblico quanto dai più importanti autori del cinema americano. Attore versatile nei ruoli, dalla mimica controllata ma dalla grande forza espressiva, Damon ha saputo interpretare una ricchissima galleria di personaggi dietro una sobria maschera da bravo cittadino americano. È Francis Ford Coppola a intuirne per primo il talento e a lanciarlo in The rainmaker (1997) nel perfetto ruolo di un giovane avvocato. La sua ‘tipicità’ non rimane indifferente neanche a Steven Spielberg che lo mette al centro del suo dramma bellico Saving private Ryan (1998; Salvate il soldato Ryan). Il lato ‘oscuro’ del suo personaggio non tarda poi a emergere nei successivi The talented Mr. Ripley (1999) e The legend of Bagger Vance (2000) dove, diretto rispettivamente da Anthony Minghella e Robert Redford, interpreta un insospettabile assassino dal viso d’angelo e un ex campione di golf tormentato dal demone dell’alcol. Decisivo risulta per l’evoluzione della sua carriera l’incontro con Steven Soderbergh che lo porta a calarsi nei panni di un ladro gentiluomo in Ocean’s eleven (2001), film che dà vita a una spettacolare serie d’intrattenimento. La disinvoltura dimostrata in questo film porta il regista e produttore Doug Liman a farne l’agente Jason Bourne, protagonista di una fortunata trilogia, girata tra il 2002 e il 2007, che ha rivoluzionato il concetto stesso di cinema di spionaggio. Martin Scorsese lo chiama a interpretare un ambiguo poliziotto coinvolto nella guerra di mafia a Boston in The departed (2006). È poi Clint Eastwood a consacrarne i tratti di divo ‘normale’ in film assai diversi tra loro come Invictus (2009) e Hereafter (2010), prima che i fratelli Coen lo riportino all’epoca del far west con True grit (2010; Il grinta).