BACCHELLI, Mario
Nacque a Bologna il 3 genn. 1893 da Giuseppe e da Anna Bumiller. Il padre (1849-1914), avvocato, fu una delle personalità più in vista del liberalismo bolognese, deputato della XXIII legislatura (1909-13), presidente del consiglio degli Ordini forensi, fautore di sodalizi artistici e musicali (v. R. Bacchelli, Ritratto d'Italiano, in La Ronda, ott. 1919, pp. 64-66). La formazione artistica del B. avvenne nell'ambito delle correnti più vitali del gusto europeo: dopo aver frequentato l'Accademia granducale di Karlsruhe (1909), si recò a Parigi (1912-1913), dove s'interessò all'impressionismo; conobbe Renoir che gli consigliò di proseguire nello studio della pittura seguendo liberamente la propria ispirazione. Lo interessò anche il cubismo sotto l'aspetto tecnico e teorico. Negli anni precedenti la prima guerra mondiale partecipò alla vita artistica del momento: nell'inverno 1913-14 aveva esposto a Bologna con G. Morandi e O. Licini, nella primavera (13 aprile-25 maggio) del 1914 fu invitato da F. B. Pratella, sempre con Morandi e Licini, a esporre alla mostra d'arte libera futurista organizzata nella galleria Sprovieri a Roma, mostra a cui, tra gli altri, partecipavano F. T. Marinetti, E. Prampolini, A. Archipenko, O. Rosai, G. Rossi, ecc. Ma si distaccò ben presto dai futuristi e dopo aver partecipato con valore alla guerra (medaglia d'argento al v. m.) si stabilì a Roma dove studiò con A. Spadini e oltre che dipingere scriveva collaborando, con il fratello Riccardo, a La Ronda (Incontri e scontri, Antonio Canova,IV [1922], pp. 396-402), a Il primato (L'arte francese del secolo scorso in Italia,IV [1922], pp. 46-48), a Valori plastici e a Il Resto del carlino;e non abbandonò nemmeno più tardi l'attività di scrittore (Giorgio Morandi,in Magazine of Art,XL [1947], pp. 226-229). Nel 1923 si trasferì nell'America del Sud proseguendo la sua attività nella pittura e nella critica d'arte in Brasile e in Argentina. Ritornato in Italia nel 1928, continuò a dipingere a Firenze, a Pisa, a Livorno, a Venezia insegnando nel frattempo nell'Accademia di Belle Arti di Firenze. Richiamato alle armi nel 1940, fu fatto prigioniero in Africa nel 1943 e da qui passò negli Stati Uniti fino al settembre 1945. Rientrato in patria, si fermò soltanto per un anno a Firenze. La sua sensibilità di artista, affinatasi nel continuo contatto della sua solida cultura con le nuove componenti del gusto contemporaneo, riaffiorò ben presto quando si stabilì nell'ottobre 1946 definitivamente negli Stati Uniti, prima a New York (1946-47) e quindi a Memphis (Tennessee), dove insegnò storia dell'arte nella locale Accademia; nei periodi estivi insegnava pìttura in un ìstìtuto privato di Denver (Colorado). In questi anni fu invitato a tenere corsi e conferenze in vari Istituti superiori, quali la Rhode Island School of Design, di Provìdence, R. I. (Storia dell'incisione e della stampa d'arte), la Harvard University (Lo sviluppo della prospettiva nella storia della pittura), il Wellesley College, Mass., ecc.
È di quest'ultimo periodo della vita un complesso di opere quali i quattro acquerelli Impressione di strada (1947), ed ancora Ragazzi negri, Strada a Memphis, St. Paul Baptist Church-Memphis, Le terrazze, New York (1949)e La mandria (1950). La critica (F. Arcangeli) interpreta i dipinti compiuti dal B. negli ultimi anni vissuti lontano dall'Europa quale espressione di uno stato d'animo che in una pittura pregna di vibrazioni, dalla sempre evidente origine europea, ha fissato efficacemente la nota umana di un mondo "contrastato di primitivo e moderno" quale appariva l'ambiente americano verso la metà del nostro secolo.
Il B. tenne numerose mostre personali: a Bologna nel 1922, a Roma nel 1923,a San Paolo (Brasile) nel 1924, a Buenos Aires nel 1925, '26, '27, '28,a Parigi nel 1929, a Livorno nel 1931(cfr. M. B., A. Milesi, F. Rontini, Catal. in Bollett. della Bottega d'arte,X,2 [febbr. 1931], Livorno), a Firenze nel 1933, a Milano nel 1931, '33, '38, '42, a New York nel 1946, '47, '49,a Boston nel 1947,a Baltimora nel 1948, a Memphis nel 1950.Espose a Roma alla Secessione (1921-1923),alla Prima Mostra Internaz. d'Arte coloniale (1931;cfr. catal., Roma 1931, pp. 196, 200), alla I, II, III, V Quadriennale d'arte (1931, 1935, 1939, 1948). Presente per la prima volta all'Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia nel 1922,Vi partecipò ininterrottamente dal 1930 al 1940; alla Biennale del 1954 in una retrospettiva ordinata dal fratello Guido furono esposte nove tele appartenenti all'ultima fase della sua attività.
Sue opere (paesaggi, figure, nature morte) si trovano nel Museo Nacional de Bellas Artes a Buenos Aires, nelle Gallerie d'Arte Moderna di Roma, Firenze, Bologna, Milano, nel Metropolitan Museum di New York e in collezioni private in Italia e all'estero.
Morì a Memphis (Tennessee), in un incidente stradale, il 19 ott. 1951.
Bibl.: G. Galassi, Mostre bolognesi: M. B.,in IlResto del carlino,14 marzo 1922; C. Pavolini, Arti plastiche: M. B.,in Nuovo paese,3 marzo 1923; C. Marchesini, M. B.,in IlComune di Bologna,XVIII,8 (1931, pp. 50 s.; G. Civinini, M. B. alla Galleria Gian Ferrari,Milano 1938; F. Arcangeli, in XXVII Esposizione Biennale Internazionale d'arte (catal.), Venezia 1954, pp. 85 s; Archivi di arte contemporanea,I,M. Drudi Gambillo e M. T. Fiori, Archivi del Futurismo, Roma 1958, pp. 325, 326, 327 e regesti, passim; v. inoltre i cataloghi delle mostre citate nella voce.