MARGIANA
(App. I, p. 821).
La M., dal nome antico-persiano Margus, costituisce, in senso stretto, la regione del delta endoreico del fiume Murghab che scorre oggi nella repubblica del Turkmenistan. Confinante a nord con il deserto del Karakum, a est con l'Amu Darya e con l'Uzbekistan e a sud con l'῾Afghānistān, il Turkmenistan costituisce un triangolo inverso con una superficie totale di almeno 7000 km2. La costruzione negli anni Cinquanta del canale di Karakum, per l'immissione nel delta del Murghab delle acque dell'Amudar'ja, ha notevolmente contribuito ad ampliare la zona irrigua e ad accrescere le potenzialità agricole della Turkmenia meridionale; l'alto livello del suo odierno sviluppo socio-economico costituisce, però, un problema e un pericolo per la conservazione dei siti archeologici presenti negli alvei abbandonati, che vengono sistematicamente distrutti o danneggiati
La M. ha fatto parte di quell'immenso territorio definibile come ''Iran periferico'' iranizzato nella prima metà del 1° millennio a.C. e turchizzato a partire dalla seconda metà del 1° millenio d.C. Durante l'epoca achemenide la M. si mantenne all'interno dei limiti politico-amministrativi della provincia della Battriana, anche se è nota una ribellione all'epoca di Dario i. Dopo il 6° secolo a.C., con il consolidarsi degli imperi iranici a sud e delle società dei nomadi allevatori a nord, la M. si trasformò progressivamente in una marca di confine, intermediatrice tra agricoltori e allevatori; solo con l'epoca alessandrina raggiunse, però, un'autonoma unità amministrativa e il suo massimo splendore, grazie alla fondazione, nel 328 a.C., da parte di Alessandro Magno, sui resti di un antico centro di età achemenide Erk-Kaly, della città di Alessandria di M., distrutta e ricostruita da Antioco i, successivamente, tra il 293 e il 281 a.C., con il nome di Antiochia. Risale a quell'epoca la costituzione della provincia di M., sul confine nord-orientale del regno di Antioco che sarà successivamente dell'impero partico; il controllo di quella frontiera fu particolarmente importante se essa sarà salvaguardata dal famoso muro di Antioco, un gigantesco vallum, oggi ridotto a pochi ruderi
La M., in un senso storico più ampio di quello geografico, limitato alla sola oasi di Merv, ha rappresentato una delle principali aree in cui è cominciato per tempo il processo del popolamento dell'Asia Media. I siti più importanti, raggruppabili per oasi, sono: per l'età del Bronzo, Taip, Kelleli, Aucyn, Togolok, Gonur; per l'età del Ferro, Jaz, Tahirbaj e Uč; per l'età achemenide, Erk Qala; per l'età ellenistica, Gyaur Kaly; per l'età partica Göbkli, Durnali; per l'età sasanide Kyz Kaly; per l'età musulmana, Sultan Sanjar (12° secolo d.C.). Dopo gli importanti lavori degli anni Cinquanta, le ricognizioni avviate dagli archeologi sovietici e turcomanni, dal 1968, nel deserto alluvionale a nord della zona coltivata hanno evidenziato una serie contigua di addensamenti di siti, lungo le sezioni settentrionali dei maggiori paleoalvei del complesso deltizio. I resti archeologici degli insediamenti antichi, frazionati in piccoli siti, spesso ridotti a superfici deflazionate poco o nulla rilevate rispetto al piano alluvionale, sono evidenziati soltanto dalle concentrazioni di artefatti
Per l'età del Bronzo l'oasi di Gonur presenta 61 siti circa, tra i quali il più importante è Gonur 1, ampio circa 50 ha, con un deposito culturale di circa 3 m, in cui sono stati identificati un nucleo residenziale, un palazzo, una fortezza rettangolare con torri difensive; un altro insediamento fortificato di forma irregolare presenta un quartiere artigianale e fornaci a due camere con magazzini. La presenza di ceramica del tipo ''Andronovo'' (di provenienza steppica), fatta a mano, con decorazione incisa o impressa, conferma quei contatti tra le grandi culture sedentarie e le popolazioni nomadiche del Nord
L'oasi di Aucyn, a nord-est di quella di Gonur, presenta nel sito principale di Aucyn 1 una fortezza con mura spesse anche 3 m e torri circolari. L'oasi di Kelleli, la principale tra quelle di nord-ovest, contiene dai 6 ai 9 siti, e quello n. 1, il principale, è costituito da due sopraelevazioni con orientamento nord-sud, ampio circa 5÷6 ha, con circa 3 m di deposito archeologico. Nella sopraelevazione settentrionale si è individuato un centro di produzione ceramica e un edificio di 30 m × 30 m. L'oasi di Togolok con circa 30 siti, ha tra i siti principali Togolok 1 e Togolok 21, che presentano fortificazioni massicce contigue all'insediamento e i resti di edifici di carattere religioso
Per l'età del Ferro il tepe di Adam Basan, molto eroso e parzialmente ricoperto da sabbia, è assai caratteristico perché completamente tagliato in due dalla lunga strada d'asfalto che dall'oasi porta, verso nord, al lago d'Aral; le tre colline di Uč tepe, parzialmente indagate negli anni Cinquanta, hanno fornito, assieme alla collina di Jaz, più a sud, la prima cronologia dei tipi ceramici della M.: orizzonte Jaz i (900-700 a.C.), Jaz ii (700-500 a.C.), Jaz iii (500-350 a.C.). Per lo stesso periodo sono da segnalare ancora l'oasi di Tahirbaj in cui sono stati identificati numerosi siti, tra cui Tahirbaj 1, un tepe, forse una rocca fortificata con un'ampia distesa abitativa
Dal 1989 è in corso un programma di ricerche archeologiche congiunto italo-sovietico, sancito da un accordo di cooperazione archeologica tra l'IsMEO di Roma e l'Istituto di Archeologia dell'Accademia delle scienze dell'Unione Sovietica, oggi della Russia. Il programma si è realizzato, finora, in una ricognizione sul terreno tesa a definire i limiti settentrionali della grande oasi di Merv nel periodo compreso tra la fine dell'età del Bronzo (circa 1000 a.C.) e la sua fortificazione in epoca sasanide nel 3°-4° secolo d.C. Su proposta della parte sovietica l'attività sul campo è stata circoscritta alla zona desertica immediatamente a nord del fronte della zona irrigua contemporanea. Caratteristica precipua di questa zona sono l'assenza di salienti topografici e un'eolizzazione spinta in tutto il bassopiano del sistema originario di terrazzi quaternari. Dal livello di campagna la lettura diacronica del paesaggio rimane molto limitata, e l'identificazione delle aree di aggregazione degli antichi abitati è rimandata all'analisi dell'immagine aereo-fotografica
Tra le cittadelle di epoca achemenide va segnalata quella di Erk Qala, collocata all'interno della cinta di Gjaur Kaly e ad essa pre-esistente. L'uso circolare della pianta della città ha sicuramente origini difensive, forse derivanti dalla forma rozzamente tondeggiante degli accampamenti militari centro-asiatici e antico-orientali di tradizione assira; tale sistema non solo doveva essere più facilmente difendibile di uno rettangolare, ma consentiva allo spazio interno di essere racchiuso in una cerchia di mura meno estesa di quella richiesta per cingere l'equivalente superficie rettangolare. Alcuni saggi sulle mura hanno fornito chiarimenti sulle fasi costruttive e al centro sulla parte più alta sulla cronologia della ceramica, appartenente all'orizzonte di Jaz i-iii (900-350 a.C.). Gjaur Kaly, l'antica città, di cui si conosce il tracciato rettangolare del periodo seleucide dell'epoca di Antioco, si sviluppò soprattutto in epoca partica e nei periodi successivi. Le mura della città erano di mattoni di fango, con torri, bastioni, merli e numerose feritoie; oltre i livelli ellenistici sono stati messi in luce dei quartieri urbani, un palazzetto di età partica, una chiesa Nestoriana, una moschea e uno stupa
Per l'età partica segnaliamo la fortezza di Čilburž, che presentava sulla sommità forse un tempio del fuoco e che avrà vita fino a epoca medievale; quella di Göbkli, con un sistema di mura e torri e un edificio monumentale dove sono state trovate numerose bulle (marchi amministrativi in argilla per contenitori, vasi, porte, ecc.), decorate con rappresentazioni figurate; quella di Durnali, un vero e proprio recinto fortificato costruito con blocchi e mattoni in crudo; quella di Čangli, di forma circolare, di circa 90 m di diametro; Monom tepe, cittadella alta sui 15 m con occupazione attiva fino all'epoca musulmana; Kyrk Depe, Köne Kišman, con una piattaforma dell'epoca di Jaz iii, larga 112 ha, attiva fino al 7°÷8° secolo d.C., e la presenza di una caratteristica casa-torre d'epoca musulmana; Uly Kišman, costituita da una fortezza e un'ampia piattaforma sottostante non contigua, un largo insediamento di epoca musulmana, e una caratteristica moschea di pianta irregolare.
Per l'età sasanide la fortezza di Kyz Kaly, in mattoni crudi, si staglia poco distante dalle mura della medievale Sultan Qala accanto a Gjaur Kaly, con il suo profilo scandito, su tutti i lati, da alti contrafforti, a distanze regolari. Lo stile architettonico classico della tarda età sasanide è ulteriormente testimoniato da merlature, volte, nicchiette di raccordo tra le piante quadrate e le soluzioni voltate delle coperture, e trova riscontro in una più piccola fortezza dello stesso periodo, accanto, a poche centinaia di metri.
Il più importante monumento di epoca musulmana è il mausoleo di Sultan Sanjar, costruito nel 1157 dall'architetto Muhammad ibn Aziz; il monumento presenta una sala quadrata cupolata, con porte assiali e galleria superiore, ed è molto importante dal punto di vista tecnico-costruttivo in quanto in esso si manterrebbero tracce del sistema della doppia cupola, derivata da certi stupa buddhisti del Turkestan cinese. Questo esempio, assieme a quelli del Mausoleo di Gabal-i Sang di Kerman, forse del 12° secolo d.C., e di Tus, databile intorno al 1300, segna il passaggio all'architettura timuride dove il procedimento troverà il suo massimo sviluppo.
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