MARGHERITA detta di Costantinopoli, contessa di Fiandra e di Hainaut
Nata a Valenciennes nel 1202, morta a Lilla il 10 febbraio 1280. Figlia di Baldovino IX conte di Fiandra e di Hainaut, dal 1204 imperatore latino di Costantinopoli, e di Maria di Champagne, andò sposa, nel 1212, a Bouchard d'Avesnes, potente signore del Hainaut; ma la sorella di lei, Giovanna, contessa di Fiandra e di Hainaut, spinta dal re di Francia, chiese e ottenne dal papa l'annullamento del matrimonio (1216) perché Bouchard aveva appartenuto al clero. Dopo lunga resistenza, M. nel 1222 si separò dal marito che morì nel 1244; nel 1223 ella sposò Guglielmo di Dampierre e lavorò per escludere dai diritti di eventuale successione i propri figli di primo letto.
Divenuta contessa di Fiandra e di Hainaut alla morte della sorella (1244), M. trovò resistenza accanita da parte del proprio figlio Giovanni d'Avesnes. L'arbitrato del papa e di Luigi IX re di Francia riconobbe nel 1246 i diritti di Giovanni d'Avesnes sul Hainaut e di Guglielmo di Dampierre, figlio maggiore del secondo letto, sulla Fiandra. Non per questo le lotte cessarono. M. dovette fronteggiare l'ostilità degli alleati di Giovanni d'Avesnes, l'imperatore e il conte di Olanda. Nella guerra a cui infine si venne, l'esercito di M. fu battuto (1253) a Westcapelle (isola di Walcheren) dal conte d'Olanda; tuttavia il "dit de Péronne" del re Luigi IX confermò nel 1256 le disposizioni essenziali dell'arbitrato del 1246. Tutti gli sforzi dei d'Avesnes per modificare lo stato di cose così stabilito fallirono. Come contessa di Fiandra, M. s'adoperò a favorire l'attività commerciale, accordando grandi privilsgi ai mercanti dell'Europa meridionale, specie ai tedeschi. Invece, un conflitto commerciale con l'Inghilterra riuscì fatale alla marina fiamminga.
Nel 1278 M. cedette il governo della Fiandra al figlio Gui che vi era già associato.
Bibl.: C. Duvivier, La querelle des d'Avesnes et des Dampierre, voll. 2, Bruxelles 1894; H. Pirenne, Hist. de Belgique, I (v. belgio); A. Wauters, M. de Constantinople, in Biographie Nationale, XIII (1894-95).